domenica 27 gennaio 2008


Tra le tante attività del Fitness, correre costistuisce sicuramente quella più istintiva e fisiologica, e in più non richiede una grande attrezzatura o speciali preparazioni e questi sono i motivi per cui il Jogging è divenuto una delle attività più praticate e note.

Ma se è vero che allenarsi con regolarità e costanza, è il miglior modo per dimenticare l'indirizzo del dottore, è anche vero che occorre che ognuno di noi sappia valutare le caratteristiche del suo organismo e le sue debolezze e adattare ad esso gli allenamenti per non rischiare di avere effetti opposti a quelli sperati.

Questo tipo di problemi, nella corsa e nel Jogging propriamente detto, sono abbastanza rilevanti perchè sebbene siano le attività più istintuali ed entusiasmanti OVE PRATICARLO
ILpsicologicamente, non sono adatte proprio a tutti.

JOGGING

Il perchè è legato alla meccanica stessa del correre, che provoca vibrazioni e shock su tutte le articolazioni, compresa la colonna vertebrale.
Questi inconvenienti si sono acuiti negli ultimi anni, con l'invenzione delle superfici dure e perfettamente orizzontali sulle quali tutti noi ormai ci spostiamo, come l'asfalto e le piastrelle.

La corsa sull'asfalto infatti, rende gli impatti e le vibrazioni sempre uguali e con angolazione costante facendo un pessimo servizio alla nostra schiena.
E' per questo che tutte le ditte che costruiscono scarpe sportive progettano sempre più suole ammortizzate per assorbire questi "colpi" poco salutari.

Esiste però anche un problema metabolico.
In persone allenate, forti e leggere per costituzione corporea il Jogging, cioè la corsa lenta e rilassata, è un'attività prevalentemente aerobica e può quindi essere prolungata anche per più di un ora con effetti molto benefici sull'organismo.

Ma se una persona non allenata e di costituzione pesante si lancia nella corsa, anche, uscirà dal range aerobico nel giro di pochi minuti, sottoponendo così il suo cuore ad uno sforzo che non deve essere prolungato se vuol essere salutare.

In questo caso allora, sarà opportuno intervallare pochi minuti di corsa con esercizi da fermo o con passeggiate contemporanee ad esercizi delle braccia e del tronco.
Quindi, una raccomandazione per tutti, non sentitevi subito dei Forrest Gump inarrestabili.

Occhio invece al cardiofrequenzimetro e non superate la frequenza di "70% di 220 - la vostra età", almeno per i primi tre mesi!

NON SUPERARE
la frequenza cardiaca del
"70% di 220 - la tua età"

QUANTO CORRERE? E MEGLIO CONTINUO O INTERVALLI


Correre tre o quattro volte la settimana, sarebbe l'ideale per la propria salute fisica. Solo chi aspira al grande sogno di una maratona, come è moda in questi anni, dovrà fare di più.
Solitamente si sceglie come percorso una pianura; ma i podisti del mezzo fondo, le corse da 2000 / 5000 metri (che sono quelli più vicini ai Jogger amatoriali come noi), consigliano per motivi sia tecnici che psicologici di individuare un luogo in cui sono presenti delle brevi salite di 100 o 200 metri che saranno ideali per variare il tipo di soforzo. Creare dei traguardi ricorrenti e non annoiarsi. infatti, per chi inizia ad aumentare i tempi, diviene fondamentale

Un'altra caratteristica sono "gli allunghi" cioè tratti di corsa a velocità maggiore da eseguire o periodicamente alternandoli al Jogging, oppure da eseguire alla fine, facendone 2 o 3 alternati a corsa lenta.

E' un ottimo risultato giungere a tre sedute settimanali di un'ora ciascuna, ma si può anche provare a prepararsi per una delle tante corse amatoriali della domenica, insistendo sugli aspetti più impegnativi.

Per quanto riguarda la progressione: una persona in buona forma, all'inizio può correre per 20 minuti, e arrivare poi ad un'ora continuativa, nel giro di 6 mesi o un anno.
Ma quest'ultimo obiettivo non è assolutamente indispensabile, ma da riservare solo ai più esigenti.

Per coloro che vanno ancora oltre; cioè i "maratoneti", è sempre opportuno considerare attentamente la costituzione personale, che non è uguale in tutti e che consiglio di valutare attentamente con l'intervento di un medico sportivo prima di progettare un obiettivo tanto elevato.

PER "PRINCIPIANTI ASSOLUTI"
30
MINUTI 5 minuti di jogging
5 minuti camminata con esercizi delle braccia
5 minuti di jogging + 100 metri in salita
5 minuti di esercizi sul posto
5 minuti di jogging
5 minuti di stretching generale

PER INTERMEDI
50
MINUTI 15 minuti di jogging
5 minuti di camminata con esercizi delle braccia
10 minuti di jogging + 100 metri di leggera salita
10 minuti di esercizi da fermo
10 minuti di jogging + 200 metri di allungo finale
10 minuti di stretching generale

PER CHI E' BEN ALLENATO
60
MINUTI 20 minuti di jogging + 200 metri di salita
15 minuti di jogging + 200 metri di salita
15 minuti di jogging + 200 metri di allungo finale
10 minuti di stretching generale

MA ESATTAMENTE COSA SI INTENDE PER JOGGING?


Per jogging si intende una corsa lenta che solleciti poco articolazioni e schiena e che porti l'organismo ad un livello di attivazione superiore, pur senza superare il "range" aerobico. Cioè senza che i muscoli si "stanchino realmente" iniziando così a produrre acido lattico.

Ma il jogging risulta veramente tanto scorrevole, solo per chi é già molto allenato; per questo abbiamo presentato programmi a intervalli che comprendono anche camminate di recupero e che andranno benissimo per i principianti.


Dove praticarlo?
"PROBLEMA" DELL'ASFALTO


Dalla parte opposta della sabbia sta invece l'asfalto. Superficie dura, rigida, perfettamente orizzontale che porduce nella corsa movimenti e vibrazioni sempre estremamente uguali che si trasmettono a caviglie, ginocchia, vertebre lombari e cervicali con una regolarità a cui la nostra struttura osseo-articolare non è adattata, dal momento che le superfici così continue esistono solo da 100 o 150 anni.
I medici sportivi di tutto il mondo sembrano essere d'accordo nell'affermare che queste caratteristiche favoriscono l'insorgere di mal di schiena e patologie del ginocchio. Ma cosa fare allora? Una soluzione potrebbe essere scegliere quando è possibile lo sterrato o l'erba, (considerando però che esigono un maggiore sforzo) ma comunque ormai la scelta più universalmente adottata sono le scarpe con suola ammortizzata, che però non risolvono il problema della simmetria ripetuta degli impatti.
Un'altra cosa importante da ricordare è che questo tipo di scarpe vanno adoperate solo per le attività sportive o si rischia di disabituare e indebolire tutte le articolazioni.

mercoledì 23 gennaio 2008


L'INFLUENZA È ARRIVATA ED È PACIFICA DI NOME E DI FATTO

L'influenza di stagione, la cosidetta Pacifica, è arrivata in Italia. Il virus è stato isolato per la prima volta lo scorso dicembre dagli esperti dell'Università di Parma.
Il nome deriva dai ceppi virali da cui è costituito il vaccino: americani Wisconsin, come lo scorso anno, e nuovi ceppi delle Isole Salomone, arcipelago localizzato a nord-est dell’Australia, che battezzano il malanno di stagione.
La Pacifica è stata definita tale di nome e di fatto: la virulenza, ossia la cattiveria del virus, quest’anno è considerata di media intensità, di poco superiore quindi a quella che si è avuta lo scorso inverno. Si prevede che colpirà 3-4 milioni di italiani, di cui un terzo circa bambini.

Quanto alla prevedibilità del picco influenzale, i pronostici dei medici si sono rivelati esatti. L’influenza è una malattia virale, causata da virus che provocano febbre elevata oltre i 38,5 gradi, brividi, tosse, mal di gola, mal di testa e dolori articolari per giovani e adulti; febbre e disturbi intestinali per bambini e anziani. Non dobbiamo confonderla con le sindromi parainfluenzali o il comune raffreddore che già da alcune settimane colpiscono i nostri connazionali e si presentano in forma più leggera, ma con sintomi simili», avverte Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano .

Ulteriori raccomandazioni arrivano da Aurelio Sessa, Presidente SIMG (Società Italiana di Medicina Generale) Regione Lombardia.
«La diagnosi da parte del medico di famiglia è fondamentale per aiutare il paziente a trattare l’influenza nel modo più adeguato - spiega - In caso di manifestazione dei sintomi è auspicabile recarsi dal proprio medico o almeno consultarlo telefonicamente entro 48 ore, per poter valutare il ricorso ai nuovi farmaci antivirali. Il medico saprà valutare l’approccio adeguato per ogni paziente, integrando il trattamento anche con la terapia sintomatica e identificando le categorie di pazienti più deboli come anziani e bambini».

Per saperne di più sull’influenza è possibile visitare il sito: www.passalinfluenza.it, a disposizione di tutti coloro che desiderano avere accesso, in modo pratico e veloce, a informazioni sull’influenza stagionale. Dal sito è possibile scaricare un opuscolo dal titolo Passa l’influenza: tutto quello che devi sapere per affrontarla

domenica 13 gennaio 2008


L’ IPOTIROIDISMO


L’ ipotiroidismo, caratterizzato da un rallentamento di tutte le funzioni dell’organismo, sia fisiche sia psichiche, si verifica quando la tiroide produce una scarsa quantità di ormoni tiroidei, cioè la tiroxina (T4) e la triodotironina (T3).
Le cause dell’ipotiroidismo sono varie, ma la più frequente è la tiroidine di Hashimoto, una malattia autoimmune caratterizzata dalla presenza in circolo di anticorpi antiperossidasi e antitireoglobulina. Si tratta di anticorpi che non riconoscono la tiroide come ghiandola dell’organismo e quindi l’aggrediscono fino a distruggerla quasi totalmente.
Nei più giovani la tiroide è spesso aumentata di volume, mentre negli anziani è in genere di dimensioni ridotte.

Dalla stitichezza all’anemia

I sintomi tendono in genere a manifestarsi gradualmente nell’arco di un lungo periodo di tempo e sono caratterizzati in particolare da:
• disturbi mestruali, come per esempio dolori, flusso abbondante o, al contrario, cicli senza ovulazione,
• aumento di peso,
• stitichezza,
• gonfiore alle mani e ai piedi,
• fragilità delle unghie che tendono a spezzarsi,
• aumento del colesterolo,
• anemia,
• difficoltà a concentrarsi,
• depressione.

Farmaci e dieta corretta

Alune forme di ipotiroidismo tendono a guarire spontaneamente, ma nella maggior parte dei casi il disturbo va trattato con una cura sostitutiva a base di ormoni tiroidei in compresse, una volta al giorno, per tutta la vita. Si inizia con una piccola dose, per poi aumentarla gradualmente. Quando si raggiunge la dose sostitutiva ideale, si consiglia di eseguire un controllo dei valori del sangue, al fine di verificare che ci sia una corretta produzione di ormoni.
Questa cura, in pratica, sostituisce l’ormone che la tiroide non è più in grado di produrre e in genere non ha effetti collaterali.
Per contrastare l’ipotiroidismo è importante anche seguire un’alimentazione equilibrata, il cui scopo è quello di correggere l’aumento di peso e le alterazioni metaboliche tipiche della malattia. La dieta, pertanto, dovrà essere:
• poco calorica,
• ricca di proteine (carne, uova, pesce), iodio (pesce e sale iodato) e carboidrati (pasta, pane e riso),
• povera di grassi e colesterolo, per la tendenza all’aumento di questo grasso nel sangue, e di sodio contro la ritenzione idrica.

LE ALTRE CAUSE

Oltre alla tiroidine di Hashimoto, altre cause di ipotiroidismo sono:
• l’assunzione, in passato, di iodio radioattivo per l’ipertiroidismo, cioè quando la tiroide produce troppi ormoni con accelerazione del metabolismo;
• l’impiego di farmaci antitiroidei, utilizzati per curare l’ipertiroidismo e chiamati così perché bloccano gli ormoni tiroidei nel sangue, e l’utilizzo di medicinali per la cura delle aritmie cardiache, come l’amiodarone;
• la carenza o al contrario l’assunzione eccessiva di iodio sotto forma di farmaci o di integratori alimentari;
• l’intervento chirurgico di asportazione della tiroide.
C’è poi una forma di tiroidine post-partum che può determinare ipotiroidismo, dopo una fase di ipertiroidismo, per il rilascio eccessivo di ormoni.
Solitamente guarisce in pochi mesi.

SI SCOPRE CON UN PRELIEVO DI SANGUE

La diagnosi di ipotiroidismo viene effettuata dall’endocrinologo, che per averne la certezza prescrive un prelievo di sangue, cioè i dosaggi degli ormoni tiroidei.
Questo perché il corretto funzionamento della tiroide è modulato dall’ipofisi attraverso l’ormone Tsh.
Quanto più è bassa la concentrazione degli ormoni tiroidei nel sangue, tanto più elevato sarà il valore del Tsh. L’ipofisi, cioè, accorgendosi di un deficit di funzionamento della tiroide, aumenterà la produzione del Tsh.

lunedì 7 gennaio 2008


CALENDARIO DEL BENESSERE
Appuntamenti da lunedì 7 a sabato 12 gennaio ’08.

LUNEDI’ 7
DONNE IN SALUTE

E’ il titolo della mostra interattiva che si tiene al Museo della Scienza e della tecnica di Milano, fino al 30.
Non te la perdere. Info: 02-485551 www.ondaosservatorio.it.

MARTEDI’ 8
PREVENIRE E’ MEGLIO

Prenditi cura di te: grazie a quest’iniziativa del comitato Pari Opportunità le studentesse di Lecce possono richiedere una consulenza gratis per la prevenzione dei tumori ginecologici. www.lecceprima.it.

MERCOLEDI’ 9
VEDERE CON MANO

All’Istituto dei ciechi di Milano puoi scoprire l’intelligenza delle mani ammirando, solo con il tatto, le statue esposte.
Info: 02-77226224.

GIOVEDI’ 10
FATTI DI CUORE

Oggi, a Zola Predona (Mo), incontro aperto al pubblico sulla prevenzione dei disturbi cardiovascolari.
Info: 051-6161742

VENERDI’
CHE ARIA TIRA?

Aria malata e malati d’aria è il tema della conferenza gratuita organizzata a Parma da Ada Onlus.
Info: 0521-493897

SABATO 12
ANDIAMO A NOZZE
A Napoli si svolge Tuttosposi 2008, il più grande salone nazionale sul matrimonio.
Si presentano ricerche e si danno consigli e soluzioni pratiche a chi sta per sposarsi.
Info: 081-2482237; www.tuttosposi.it