lunedì 13 aprile 2009


TERREMOTO, LA TRAGEDIA AUMENTA L’ANSIA
Le dirette televisive 24 ore su 24 amplificano le angosce di ciascuno di noi. E moltiplicano incertezze e paure, specie in anziani e bambini

Dirette non stop, copertura imponente della tragedia da parte di tutti i mass media. Il tutto “condito” dal susseguirsi delle scosse, che si avvertono in gran parte del Paese. La tragedia del terremoto che ha colpito l’Abruzzo porta con sé conseguenze anche sulla psiche degli italiani non coinvolti direttamente dal lutto.

“Questa enorme attenzione dei mass media, che documentano attimo per attimo morti, feriti, crolli e devastazioni a suon di immagini, amplifica l'ansia di chi guarda. Una tragedia con una copertura 24 ore su 24 che rischia di scatenare una fobia collettiva negli spettatori, catapultati sul luogo del disastro”. Perché le immagini più crude raggiungono gli strati più profondi della nostra psiche: "Guardando in questi giorni la televisione molti vengono catapultati sui luoghi del disastro, così all'improvviso si sentono destabilizzati e sradicati. Ma soprattutto ancora in pericolo, perché la terra continua a tremare".

Ma allora in che modo si può raccontare quanto sta accadendo in Abruzzo senza moltiplicare i traumi per gli italiani? "Occorre seguire gli eventi senza andare a cercare immagini scioccanti o l'ultimo respiro sotto le macerie”, “No alla tv del dolore e dello shock live, sì invece alla cronaca dei tanti gesti di solidarietà, dell'organizzazione degli aiuti, delle iniziative della Protezione Civile. Occorre mostrare la risposta di tutto il popolo italiano alla tragedia".

In questo modo, invece, "si sta creando una sorta di effetto 11 settembre, uno shock collettivo nutrito da quello che in alcuni casi può dirsi sciacallaggio mediatico. Un approccio che moltiplica solo incertezza e paura, specie nelle persone più fragili: anziani e bambini".