mercoledì 26 dicembre 2007


Il riposo è alla base del benessere personale. Sapersi riposare permette di gestire lo stress e perseguire con maggiore efficacia i propri obiettivi ...

Il riposo rigenera

Una delle peggiori torture inflitte ai prigionieri durante le guerre, era il tenerli forzatamente svegli e portarli in pochi giorni alla pazzia. Stress, mal di testa, incapacità a concentrarsi, irritabilità; queste sono alcuni dei disturbi causati da un’insufficiente riposo. Una condizione di malessere, che oggigiorno molte persone si provocano da sole ignorando i principi basilari del sano riposo.

Ecco gli esercizi che ti rigenerano

Esercizio n. 1 -

Andare a letto ad un orario prestabilito

Un adeguato riposo notturno permette all'organismo di rigenerarsi e dona forma fisica e benessere. Per capire l'importanza dell'andare a letto presto, puoi ricordare quelle volte che andando a dormire molto tardi, al risveglio avevi quasi più stanchezza che prima di prendere sono (pur rimanendo a dormire molte ore).
Al contrario, ognuno di noi ha avuto l'esperienza di andare a letto presto e svegliarsi all'alba in gran forma, anche con poche ore di sonno.
Molte persone trascurano questo aspetto importante del proprio stile di vita, che determina inoltre un esempio di impostazione di vita per i propri figli. E' interessante notare infatti, come le persone sane e ricche di vitalità hanno tantissimi interessi e si svegliano la mattina presto, soprattutto di domenica.
E' molto importante infine, conciliare il sonno con una piacevole lettura ed evitare di tenere il televisore in camera, che provoca continui stimoli nocivi per la serenità ed il riposo mentale.

Esercizio n. 2 - Organizzare le ore dopo cena

Coinvolgersi con tutta la famiglia in un'attività divertente e propositiva permette di creare il gruppo. Far parte di una squadra rappresenta per tutti noi e soprattutto per i bambini, la possibilità di cercare aiuto sui propri dubbi e incertezze ed ottenere incoraggiamento sui propri progetti e sogni. Inoltre, solo i momenti di reale e gioiosa condivisione nella famiglia, possono essere definiti come reale felicità.

Sapere che la sera ci aspetta la gioia di stare insieme, ci permette di affrontare con entusiasmo gli impegni della giornata, oltre che stabilire il momento quotidiano della comunicazione.

Per una mamma può però essere difficoltoso liberarsi dei lavori domestici, in tal caso organizzeremo un divertente lavoro di gruppo.
Per i single invece, gestire le ore dopo cena significa poter realizzare i propri progetti. Infatti, coloro che svolgono un lavoro poco entusiasmante e quelli che desiderano avanzare nella professione, possono usufruire di questa parte della giornata per studiare e frequentare corsi.

Le ore dopo cena sono quindi importantissime e vanno programmate con cura: i single utilizzeranno queste ore come mattoni, uno ad uno costruiranno solide fondamenta per il futuro; le famiglie allo stesso modo, creeranno serenità e solide fondamenta, alla famiglia ed al futuro dei propri figli.

Come organizzarsi

Fare un programma accurato il sabato per la settimana successiva.
Importante: coinvolgere nella programmazione tutta la famiglia, ognuno sceglierà un interesse di proprio gradimento.
Ecco alcuni esempi di attività da svolgere:
-uscire per un gelato
-andare ad una festa
-fare una passeggiata
-uscire in bicicletta
-vedere un bel film
-vedere un documentario
-vedere un cartone animato
-leggere e commentare libri di storia
-fare un puzzle
-fare bricolage o decoupage
-fare un gioco
-riordinare
-organizzare il fine settimana
-organizzare le vacanze
-programmare il menù per la settimana
-preparare dolci - biscotti - pane
-fare marmellate e confetture
-creare e confezionare regali
-preparare abiti per carnevale
-costruire giochi
-osservare le stelle
-andare ad una mostra

Esercizio n.3 - A tavola con il televisore spento

Il rituale dello stare a tavola è il momento più bello della giornata: a colazione ognuno progetta i propri impegni, a cena ci si rilassa e si raccontano le esperienze della giornata.

A tavola si condividono i momenti fondamentali per la serenità di ognuno, per questo motivo, diventa importante che non vi siano fattori di disturbo.

Solo la comunicazione in famiglia crea i presupposti educativi per i futuri individui che popoleranno la società, chi non si sente ascoltato diventa un individuo isolato e frustrato.

E' impossibile far scomparire ansie e paure se queste non vengono condivise, non vi è incoraggiamento se non vengono celebrati i successi.

La televisione è oggi il più grande ostacolo al dialogo nella famiglia, poiché impedisce la comunicazione spontanea e crea seri problemi all'armonia famigliare. E' necessario quindi arredare casa, evitando di posizionare il televisore in sala da pranzo.

Nel caso abbiamo fatto questa "leggerezza", cerchiamo un espediente per spostarla (al più presto) in soggiorno.

Esercizio n. 4 - Programmare il week end

Non godere appieno del tempo libero rende difficoltoso dare il meglio di se durante la settimana. Programmare il week-end è fondamentale, soprattutto per la famiglia in quanto consente ai figli di acquisire il concetto dare-avere, di stabilire un ritmo e dei propositi anzichè vivere "a caso". Il week end fatto di divano e televisione, non crea altro che pigrizia ed immobilismo.

La programmazione del fine settimana deve divenire quindi un costante rituale che coinvolge tutta la famiglia. Lo renderemo ancora più entusiasmante organizzandolo nei primi giorni della settimana, così si affronteranno meglio gli impegni scolastici e lavorativi degustando già ciò che ci aspetta nel fine settimana.

Ecco come programmarsi:
1. Fare un elenco di tutte le attività fattibili nei fine settimana, considerando la stagione e le possibilità economiche.
2. Ognuno dichiara una o due preferenze.
3. Si preparano dei bigliettini per ogni preferenza espressa.
4. I bigliettini vengono piegati e messi in un cesto, dopodichè si procede all'estrazione progressiva.
Ecco che abbiamo la nostra programmazione dei week end per tutto il mese.

E allora ragazzi, anche durante il periodo natalizio, evitate di stressarvi troppo.

martedì 25 dicembre 2007





Auguro a tutti voi un sereno Natale
Ed un felice Nuovo Anno

domenica 9 dicembre 2007


VIA LE TOSSINE, PREPARATI ALLE FESTE.

PENSARCI ADESSO PER NON PENSARCI DOPO

Con le feste alle porte, oltre al prevedibile stress da Natale, anche l’inevitabile tour de force gastronomico si fa sempre più vicino: torroni, panettoni e prelibatezze varie popoleranno le nostre giornate, mettendo a repentaglio quanto di buono (nutrizionalmente parlando) abbiamo fatto fin qui. È stato calcolato che entro Capodanno ogni italiano metterà su fino a quattro chili. E allora, come evitare la frustrazione della rinuncia, mentre gli altri commensali banchettano allegramente invitandoci a unirci a loro? Meglio pensarci adesso.
Lo sa bene il 40% degli italiani che ha già detto addio ai piaceri della buona tavola per seguire una strategia preparatoria, così da permettersi qualche vizio culinario durante le feste, senza sensi di colpa almeno a Natale.
La tendenza al “pensarci adesso per non pensarci dopo” è confermata anche da altri indizi: di questi tempi il mercato fa registrare un’impennata nelle vendite dei prodotti dietetici
come le classiche barrette light. E anche per beauty-farm e studi specialistici è un momento d’oro: appuntamenti e prenotazioni costringono i dipendenti agli straordinari, perché più della metà (59,7%) degli italiani si mette nelle mani di professionisti. Non tutti però hanno le stesse teorie per far scendere l’ago della bilancia e il 20% della popolazione si affida al fai-da-te.

CINQUE TRUCCHI PER RIPULIRE L'ORGASNISMO

Il primo imperativo, per godersi al meglio la tavola delle feste senza troppi pensieri alla bilancia e alla salute, è depurarsi. Niente paura: non servono diete drastiche né chissà quali sacrifici. Dopo tutto, in questo periodo dell’anno aggiungere motivi di ansia e scontento è l’ultima cosa che cerchiamo. E allora, basta ricorrere ad alcuni piccoli stratagemmi, semplici e concreti. Metterli in pratica anche solo per due settimane consecutive ci permetterà di sederci alla tavola di Natale e Capodanno senza essere costretti alla rinuncia forzata. Potendoci permettere (quasi) tutto.

1) Vietato porsi obiettivi di dimagrimento drastico proprio ora, a un passo dal Natale. Non pensiate di poter perdere quattro o cinque chili di troppo adesso, ma datevi invece un obiettivo più realistico: per esempio, mantenere il peso che avete o perdere uno o due chili al massimo. Se dopo le feste peserete come adesso, avrete già vinto la vostra battaglia.

2) Le giornate sempre più frenetiche di dicembre vi spingono a saltare la palestra? Niente di più sbagliato: rallenterete il metabolismo e brucerete di meno. Se possibile, provate a organizzarvi in casa. E poi, almeno lo shopping natalizio fatelo muovendovi a piedi. Parola d’ordine: camminare (tanto). E se proprio non potete fare a meno di spostarvi con la macchina, cercate di parcheggiarla il più lontano possibile. Insomma, sfruttate le possibilità di movimento offerte da questo periodo: portate buste e regali a piedi su per le scale; confezionate voi i pacchetti, preparate l’albero. Tutte piccole attività sufficienti a non ingrassare.

3) Se in ufficio vi offrono dolcetti, si aprono panettoni e si organizza un brindisi, imparate a dire di no. Se accetterete tutto, compreso il panettone della vicina di casa, dopo Natale vi ritroverete con cinque chili in più.

4) Cercate di non farvi coinvolgere troppo dallo stress natalizio, altrimenti finirete per sfogarvi sul cibo. Non lasciatevi tutto da fare negli ultimi giorni. Per esempio, avvantaggiatevi qualche telefonata di auguri alle amiche che non sentite da mesi, incontrate prima qualche parente per lo scambio di auguri e soprattutto fissate dei momenti di relax.

5) Bevete ogni sera una tisana rilassante. Aiuta a contenere i morsi della fame durante il sonno anche dopo una cena leggera. Preparatela mettendo in infusione 5 g di passiflora in 200 ml di acqua bollente per 10 minuti e scolatela prima di berla.

IDEE PURIFICANTI TUTTE NATURALI

Se volete che il vostro progetto “via le tossine” sia davvero efficace, e vi prepari al meglio per affrontare gli stravizi della tavola delle feste, non potrete fare a meno di ricorrere ad alcuni piccoli interventi tutti naturali. Provateci anche se siete scettici: dopo tutto, è questione di pochi giorni. Ma resterete comunque sorpresi dai risultati.
Cominciate allora con il sostituire la tradizionale tazzina di caffè con quello d’orzo e il tè con quello deteinato.
Quindi, abituatevi a bere le tisane, ottimo aiuto per eliminare quel fastidioso senso di gonfiore allo stomaco e all’addome. Qualche esempio? Procuratevi degli infusi di tarassaco, finocchio, melissa e tiglio, da bere al mattino, a pranzo e la sera prima di andare a letto. Il primo darà una mano al fegato; il finocchio sgonfierà la pancia, mentre melissa e tiglio contribuiranno a rendere il sonno più sereno. Sì, perché anche un buon riposo è necessario: agevola lo smaltimento delle tossine e favorisce il benessere generale.
Un aiuto da non poco conto può venire dal lievito di birra, valido disintossicante che migliora le funzioni intestinali e aumenta le difese immunitarie. Per essere efficace, va assunto per almeno 10 -15 giorni di seguito.

Infine, se avete un po’ più di tempo a disposizione ecco due ricette per depurarvi mattina e sera:

1) Per eliminare le tossine. Mescolate 50 g di peduncoli di ciliegio con 50 g di stigmi di mais. Mettete un cucchiaio di questa miscela in mezzo litro di acqua fredda, fatela bollire per dieci minuti, dopodiché aggiungetevi un cucchiaio di ortosiphon. Lasciate in infusione per altri 10 minuti e poi filtrate. Bevetene una tazza al mattino e una prima di andare a dormire.

2) Per disintossicare il fegato. Preparate una miscela con 40 g di sommità di crisantemo americano, 30 g di foglie di ortica, 10 g di radice di corcuma, 10 g di foglie di melissa e di 10 g di foglie di menta. Nel frattempo avrete fatto bollire 200 ml di acqua, in cui aggiungere la miscela. Lasciate in infusione per 15 minuti, poi filtrate. Bevete alla fine dei pasti.

NON DIMENTICATE DI MUOVERVI

È vero che seguire un regime alimentare corretto aiuta a eliminare le tossine e quindi a disintossicare l’organismo, ma può non essere sufficiente. Per arrivare il più possibile preparati all’appuntamento con gli stravizi culinari delle feste diventa quindi fondamentale “integrare” le regole alimentari con un po’ di attività fisica.
Niente panico, non si tratta di correre in palestra a sudare sette camicie né tantomeno sottoporvi a massacranti sedute di allenamento degne di un olimpionico. Se non siete sportivi provetti, vi basterà comunque limitarvi a lunghe passeggiate, con l’unica accortezza di mantenere un passo svelto. Tutto questo servirà a sgranchire i muscoli, ad allungarli, a fare il pieno di ossigeno, ma soprattutto a dare un sferzata al metabolismo, dall’inerzia tipicamente invernale. Con il risultato che, una volta davanti alle tavolate dei cenoni di Natale e Capodanno, il vostro organismo saprà reagire al meglio e smaltire tutto senza troppe difficoltà.
Dovrebbe essere superfluo ricordarlo, ma i vantaggi dell’attività fisica non si limitano alla disintossicazione del nostro corpo: una giusta dose di movimento settimanale, infatti, riduce il rischio di ipertensione, diabete e ipercolesterolemia. E questi sono solo gli effetti che la ginnastica produce sul fisico. Se parliamo poi di quelli sulla mente, il quadro è ancora più completo: fare sport fa bene all’umore perché scarica le tensioni accumulate e mette allegria.

venerdì 30 novembre 2007

PAPILLOMA VIRUS: È IMPORTANTE IL DIALOGO TRA MADRE E FIGLIA


- Stella Stellina la mamma ti è vicina: si intitola così la campagna informativa relativa alla vaccinazione contro il Papillomavirus umano (HPV), da poco disponibile in Italia e raccomandato per le dodicenni. Questo strumento preventivo, infatti, protegge dall’infezione causata da questo virus, che si trasmette tramite rapporti sessuali o intimi, e dal quale dipendono l’insorgenza di condilomi, lesioni benigne e tumore del collo dell’utero.

Questa neoplasia oggi colpisce in Italia 3.500 donne e risulta mortale in un caso su tre. Grazie al Pap Test, che permette di identificare e intervenire sulle lesioni precancerose, i casi di tumore del collo dell’utero sono diminuiti radicalmente negli ultimi anni, così come i decessi dovuti alla malattia, che però nel nostro Paese sono ancora più di 1.000 l’anno.

L’arrivo del vaccino potrebbe rivelarsi uno strumento di grande importanza nella lotta contro la malattia. La formulazione oggi disponibile rende immuni contro i 4 ceppi del virus HPV. Secondo gli studi, condotti su più di 20.000 pazienti in 33 paesi compresa l’Italia, il vaccino immunizza al 100% contro l’azione dell’HPV 16 e 18, i più pericolosi perché implicati nella formazione del 70% dei tumori del collo dell’utero, oltre che del tumore della vulva, della vagina e di lesioni precancerose. Inoltre protegge dall’HPV 6 e 11, che possono provocare il 90% dei condilomi e delle lesioni benigne, che in casi molto rari evolvono nel tumore. La sua protezione si estende però indirettamente anche a altri 10 tipi virali oncogeni, proteggendo nel 40% dei casi.

Oggi molto spesso manca un dialogo tra madri e figlie sulla salute sessuale. Contemporaneamente però la precocità dei rapporti e la maggiore promiscuità espongono sempre più le ragazze a malattie che neppure conoscono.
Ecco il perché di questa campagna, che prevede circa 60 pubblicazioni e 630 passaggi radio ed è promossa dall’Associazione Spazio Prevenzione, la quale sta attivando anche un numero verde e ha già reso disponibile un servizio di consulenza on line sul sito www.spazioprevenzione.it. Le interessate possono scrivere domande e riceveranno risposte tempestive, conservando l’anonimato.

domenica 18 novembre 2007

LA CELLULITE E LE TRE ARMI PER COMBATTERLA: ALIMENTAZIONE, SPORT E CURE.

cellulite ed i suoi stadi

La cellulite puo' progredire attraverso 3 fasi:

Nel primo stadio della cellulite la circolazione venosa e linfatica rallenta e si verificano microlesioni a livello delle pareti capillari. Tutto cio' comporta che i liquidi e le tossine invece di essere espulsi tendono a travasare nei tessuti. Compaiono i gonfiori (edemi) localizzati soprattutto nei punti di caviglie, polpacci, gambe, cosce, braccia. Questi ristagni di liquidi di cui non si riesce a liberare il corpo, tendono a far apparire la pelle molle, senza tono ed elasticita'.

Nel secondo stadio della cellulite le cellule adipose tendono a distanziarsi l'una dall'altra sotto la spinta del liquido interstiziale accumulato e non riescono piu' a svolgere le loro normali funzioni metaboliche, cioe' non riescono piu' ad apportare energia. La pelle appare meno elastica e tonica e si formano dei noduli dovuti alla fibrosi reattiva, responsabili del classico aspetto della pelle a buccia d'arancia.

Nel terzo stadio della cellulite si formano dei noduli piu' grandi e dolenti al tatto a causa della diminuzione del flusso sanguineo e linfatico. I capillari dilatati aumentano ed appaiano gli ematomi che fanno si' che la pelle in superficie non si presenti piu' levigata e omogenea, oltre ad essere fredda al tatto (a causa della cattiva circolazione sanguinea)

cellulite e chiarimenti

La cellulite e' un fastidioso inestetismo dovuto nella maggior parte delle volte a cattive abitudini alimentari e di vita.
Ne consegue che per contrastare e allontanare l'insorgere della cellulite bisogna necessariamente avere uno stile di vita dinamico ed equilibrato. Ci si puo' sempre far aiutare da una buona crema anticellulite e da integratori mirati a tale finalita', ma bisogna preventivare comunque di fare un po' di attivita' sportiva (meglio uno sport aerobico come ad es. nuoto,corsa,biciletta..) e di seguire una dieta equilibrata. Altro aiuto per contrastare la cellulite possono essere le varie tecniche di massaggio come il linfodrenaggio, la pressoterapia ecc., ma tali tecniche possono aiutare sono nelle forme di cellulite lieve.

cellulite e dieta

Le diete dimagranti non servano ad eliminare la cellulite, ma si smaltiscono le adiposita' e seguendo un'alimentazione ricca di cibi drenanti e disintossicanti (come la frutta e la verdura) si migliora la cura di questo inestetismo chiamato cellulite. Vanno privilegiate le verdure ricche di acqua, di sali minerali e di potassio come carote, cavolfiori, peperoni, asparagi, radicchio.
La bicicletta, la camminata veloce ed il nuoto aiutano a drenare l'eccesso di liquidi tra gli adipociti delle zone che presentano la cellulite. Il linfodrenaggio aiuta a stimolare la circolazione venosa e linfatica, mentre l'automassaggio e' un buon complemento a qualsiasi intervento anticellulite. Si fa applicando un po' di crema su ogni gamba stendendola con leggeri movimenti circolari e iniziando a massaggiare dal basso verso l'alto, esercitando una decisa pressione sulle zone colpite dalla cellulite. I pizzicotti sulla parte trattata riattivano la circolazione.

cellulite

Cellulite iniziale: si manifesta in eta' giovanile e si presenta prevalentemente su glutei, cosce e fianchi e si vede la "classica buccia d'arancia".

Cellulite avanzata: da' un aspetto a onde ai tessuti epidermici e li fa apparire flaccidi al tatto e si notano edemi, varici, colore della pelle diverso e fragilita' capillare.

Cellulite molle: denota una serie di noduli nella pelle rilassata. Le parti colpite si presentano flaccide come nella cellulite avanzata.

Cellulite dura: Si presenta con massa dura, poco mobile. Quasi aderente al tessuto sottostante. In questo caso le zone piu' colpite sono ginocchia, cosce e glutei.

Cellulite edematosa: i liquidi ristagnanti nei glutei,nel bacino e negli arti danno un aspetto gonfio e spugnoso all'epidermide (la cosidetta "buccia d'arancia").

Cellulite compatta: si forma sugli strati cutanei piu' profondi che tende molto la pelle. E' tipica delle donne giovani che hanno una predisposizione ereditaria o che assumono la pillola.

endermologie e la cellulite

Molte donne utilizzano il massaggio endermologico per contrastare la cellulite.
Questo massaggio consiste nell'utilizzare dei rulli motorizzati che stimolano la circolazione linfatica e aiutano a ridistribuire il grasso sottopelle.

il linfodrenaggio contro la cellulite

Per la cellulite e la ritenzione idrica che si accompagnano ad insufficienza nel funzionamento della microcircolazione (caso della cellulite edematosa) tra i consigli che vengono dati anche dagli esperti c'e' di fare dei cicli di linfodrenaggio, che consiste in un massaggio in punti precisi del corpo.
Il linfodrenaggio serve a stimolare la circolazione sanguinea, aiuta a eliminare i liquidi ristagnanti e ha un'azione disintossicante, tutto questo porta (se il massaggio e' fatto bene ovviamente) gia' dal primo trattamento a vedere le gambe sgonfiarsi visibilmente.

cellulite da vincere

Tutte le donne fanno letteralmente la "guerra" all'inestetismo della cellulite e sono ormai disposte a tutto per vincere.
Le "armi" possono essere le piu' svariate dal fango alla dieta ferrea, agli ultrasuoni, al bisturi del chirurgo...
La cellulite si accompagna alla ritenzione idrica con pesantezza e gonfiore alle gambe ed alle caviglie, come per addome, fianchi, glutei e cosce, braccia e tutto cio' si aggrava se si ha una vita sedenteria associata ad alimentazione scorretta e anche a squilibri ormonali.

cellulite e omeopatia

i cuscinetti di cellulite si possono localizzare su alcune parti del corpo e si puo' anche intervenire con l'omeopatia. Andrew lockie e Nicola Geddes (nella pubblicazione "Il nuovo libro della Omeopatia") individuano tre profili di cellulite:1.Pulsatilla; 2.Thuja; 3.Natrum

1.Pulsatilla.E' il profilo piu' diffuso e la donna che si identifica in Pulsatilla ha cellulite su cosce e fianchi. Si consiglia l'assunzione di pulsantilla ad alta diluizione per un periodo di due mesi.

2.Thuja. La donna Thuja ha prevalentemente la cellulite sulla pancia. Si consiglia una volta a settimana (per due mesi) di assumere una dose di granuli di thuja a stomaco vuoto piu' una cura anticellulite (3 cicli da 20 giorni, 30gocce di equisetum in tintura madre, 30gocce di centella asiatica prima di pranzo e 30gocce di macerato glicerico di juniperus communis alla sera.

3.Natrum. La cellulite e' diffusa su tutto il corpo. Si consiglia una dose di granuli di natrum sulphuricum per una volta a settimana per due mesi.

cellulite e sodio

La cellulite per essere contrastata ha bisogno che si presti molta attenzione all'alimentazione e soprattutto a quegli alimenti che possono favorire il ristagno e gonfiano i tessuti, come ad esempio il sale che e' risaputo essere un promotore della cellulite.Ecco perche' bisogna inanzittutto ridurre l'assunzione del sodio (il sale) soprattutto per chi soffre di ritenzione idrica (e non solo!), difatti il sodio trattiene acqua all'interno dei tessuti impedendo il corretto scambio di liquidi tra la cellula e l'esterno.

domenica 28 ottobre 2007



A dieta senza sacrifici inutili


Stare a dieta per un determinato periodo di tempo, imponendosi una serie di restrizioni alimentari più o meno "dure", comporta vantaggi molto limitati, perché in fondo quasi tutte le diete oggi disponibili sono utili a perdere peso ma funzionano solo per un breve periodo. Quando infatti si riprende la propria alimentazione abituale - se questa è errata o se si conduce una vita troppo sedentaria - il peso viene di solito riguadagnato nell'arco di breve tempo.

Se si vuole evitare di ingrassare o, come più spesso accade, si vuole calare di peso è necessario correggere una serie di cattive abitudini, senza angosciarsi con complicati calcoli sulle calorie. Modificare i comportamenti sbagliati richiede tempo, pazienza e giuste motivazioni: se per anni siamo stati abituati ad una alimentazione scorretta, possono essere necessari molti mesi per raggiungere un certo risultato. Per un cambiamento duraturo del nostro modo di mangiare è poi indispensabile seguire un percorso graduale di educazione alimentare, acquisendo progressivamente uno stile di vita corretto che porti ad alimentarsi abitualmente secondo un criterio di salute. È sempre preferibile mirare ad una perdita di peso lenta, ma costante, possibilmente sotto la sorveglianza di uno specialista della nutrizione. Di seguito sono riportati alcuni consigli semplici e pratici per una sana alimentazione.

Ridurre gli zuccheri semplici

Un eccesso di zuccheri (anche detti carboidrati "semplici") nell’alimentazione è certamente uno dei principali responsabili dell'aumento di peso nella popolazione generale. Ma attenzione! I carboidrati, soprattutto quelli "complessi" che sono contenuti, per esempio, nella pasta, nel pane, nelle patate, nel riso e nei cereali in genere, nei legumi sono essenziali per la nostra alimentazione e devono essere consumati regolarmente, anche tutti i giorni, una volta al giorno. Vanno invece drasticamente ridotti (e ancora meglio temporaneamente eliminati) gli zuccheri contenuti nei dolci (che peraltro sono anche ricchi di grassi), nei biscotti, nel miele e nella marmellata, nelle caramelle e gomme da masticare, nella coca cola e, in genere, in tutte le bevande commerciali erroneamente usate, specie dai più giovani, come accompagnamento del pasto in sostituzione dell'acqua. Ma è bene abituarsi a rinunciare anche al classico cucchiaino di zucchero nel caffè. In questo caso, si può agevolmente ridurre a poco a poco la quantità di zucchero aggiunto quotidianamente nella tazzina in modo da "allenare" progressivamente il gusto ad un sapore meno dolce e, alla fine, "macchiare" regolarmente la bevanda con un po’ di latte. Quando si decide di mangiare il dolce (non più di una volta a settimana) è opportuno scegliere quelli a ridotto contenuto di grassi come il ciambellone (magari fatto in casa), le crostate o il plum-cake.

Un consiglio prezioso: non associare mai due "primi piatti" nello stesso pasto (pranzo o cena), quindi, per esempio, non mangiare contemporaneamente pane e pasta, pane e patate oppure pasta e legumi.

Utilizzare meno grassi

I grassi sono un costituente essenziale della nostra alimentazione, perché contengono sostanze importanti come alcuni acidi grassi essenziali e vitamine A, D ed E (note anche come antiossidanti). Vanno però assunti in quantità controllata per l'elevato contenuto di calorie (100 grammi di olio contengono 900 calorie!).

Per il condimento è consigliabile:

  • Usare solo olio extravergine di oliva: non condire mai a occhio ma imparare a dosarlo con i cucchiai (due cucchiaini equivalgono a circa 90 calorie, pertanto quattro-sei cucchiaini al giorno vanno bene quando occorre perdere peso).
  • Sostituire il burro con latte totalmente scremato e i formaggi stagionati con la ricotta.
  • Imparare a cucinare risparmiando al massimo i grassi. Carne e pesce possono essere cucinati alla griglia, al vapore, al forno senza ungere il tegame ma usando la carta da forno o in una padella antiaderente. Per risparmiare grassi di condimento, anche il vino può essere utile: malgrado l'alcool sia una cospicua fonte di calorie, ha tuttavia il vantaggio di evaporare durante la cottura.

È molto importante imparare ad usare erbe aromatiche perché apportano gusto e sapori ai piatti senza aumentarne l'apporto calorico. Preferite sempre le erbe aromatiche fresche a quelle secche. Usate liberamente per la cottura dei cibi limone e aceto. L'aceto esalta particolarmente il sapore di alcuni cibi come carne, pesce, uova e verdure e permette di rendere più tenere le marinate di carne e pesce. Assai prezioso per condire è l'aceto balsamico, derivato dal mosto di uva cotto e fermentato: poche gocce sono sufficienti per aromatizzare insalata e carni bollite. Il limone è un ottimo condimento privo di calorie: la sua acidità ha la proprietà di rendere le carni tenere e la sua scorza grattugiata dona sapore e digeribilità non solo a creme e dolci, ma anche a scaloppine, risotti, pesce al forno e pasta asciutta.

Un consiglio prezioso: evitate di far soffriggere l'olio e condite sempre a crudo. Per fare un "soffritto", diluite con un po’ d'acqua o di vino due-tre cucchiaini di dado da brodo vegetale (in polvere), unite aglio, cipolla, peperoncino o altre spezie a piacere più un pizzico di sale e quindi cucinate la pietanza che avete scelto (per esempio una verdura cotta ripassata in padella o un condimento per la pasta o il riso).

Aumentare il consumo di fibre vegetali

L'aggiunta di frutta e verdura a tutti i pasti (sia pranzo che cena), ma anche una certa preferenza per i cereali integrali (pane e pasta integrali, cereali a base di crusca per la prima colazione) aumenta la quantità di "fibra" nella dieta. La fibra è formata da un tipo speciale di carboidrati (per esempio la cellulosa, che è un costituente delle piante) che non viene direttamente assorbito dall'intestino umano e quindi:

  • rallenta lo svuotamento del cibo dallo stomaco, favorendo la sazietà;
  • riduce l'assorbimento degli zuccheri semplici (contenuti, per esempio, nei dolci) moderando l'innalzamento della glicemia (il livello di zucchero nel sangue) dopo un pasto (cosa utilissima nei diabetici);
  • facilita il regolare funzionamento dell'intestino;
  • sembra avere un effetto preventivo su alcuni tumori.

Pertanto, è utile mangiare verdura cotta alternata a verdura cruda sia a pranzo che a cena.

Un consiglio prezioso: non è vero che la pasta fa ingrassare, ma è importante come viene condita. Cucinate il più spesso possibile la pasta (o il riso) con la verdura: 100 grammi di spaghetti con le melanzane o di fettuccine ai carciofi equivalgono a circa 80 grammi della stessa pasta condita "in bianco" o con la salsa di pomodoro (con un risparmio delle calorie pari al 20 per cento).

Rispettare un "ritmo" alimentare

È sempre importante seguire un "ritmo" nella nostra alimentazione quotidiana, aggiungendo ai tre pasti fondamentali (colazione, pranzo e cena) due o tre spuntini. Gli spuntini possono essere fatti con 150 g di latte (per esempio un cappuccino) o un vasetto da 125 g di yogurt (anche alla frutta), con 200 g di frutta o anche con un piccolo panino (40-50 g) farcito con verdura, prosciutto crudo, speck, bresaola o fesa di tacchino). Evitate cracker, grissini, pizza a taglio o piadine: sono prodotti da forno abitualmente troppo ricchi di grasso.

Osservare tutti i giorni questo ritmo è importante perché limita gli eccessivi sbalzi della glicemia che si determinano stando più di 3-4 ore a digiuno e impedisce di arrivare ai pasti principali eccessivamente affamati. La scelta degli orari per gli spuntini è assolutamente soggettiva e può variare da giorno a giorno. È consigliabile fare lo spuntino "più saziante" nel momento della giornata in cui siete più vulnerabili al cosiddetto "buco allo stomaco".

Un consiglio prezioso: se dovete andare a cena fuori, fate un piccolo spuntino (anche con un panino) un'ora prima di uscire di casa. Quando sarete al ristorante la vostra capacità di controllo (per esempio di fronte agli antipasti) e le vostre scelte alimentari saranno più equilibrate.

Bere molta acqua

Bere abitualmente molti liquidi è importante perché aiuta a stimolare la diuresi, cioè l'eliminazione con l'urina dell'acqua eventualmente accumulata in eccesso nel nostro corpo. I liquidi permessi sono l'acqua (preferibilmente povera di sodio) - nella quantità minima di 1 litro e mezzo al giorno - più tisane, camomilla o tè senza zucchero. È consigliabile bere moderatamente durante i pasti e abbondantemente lontano dai pasti.

Un consiglio prezioso: per abituarvi a bere di più, portate sempre in borsa una bottiglia d'acqua da mezzo litro; servirà a ricordarvi di bere di tanto in tanto nel corso della giornata, quando siete fuori casa.

È importante anche “come si mangia”, quindi quando siete a tavola:

  • Evitate di bere alcool prima di iniziare a mangiare.
  • Non mettete in tavola bevande zuccherate (coca cola, aranciate, succhi di frutta).
  • Sistemate un piatto di verdura cruda (carote, finocchi, ravanelli) al centro della tavola: può essere un buon modo per ingannare l'attesa fra una portata e l'altra.
  • Mangiate lentamente e masticate a lungo per assaporare meglio ciò che si mangia.
  • Alzatevi da tavola appena finito di mangiare.

Un consiglio prezioso. Non guardate mai la TV durante il pasto: spostare l'attenzione dal cibo al contenuto di un programma televisivo può pregiudicare il gusto e limitare la soddisfazione per quanto si sta mangiando e, inoltre, i messaggi "stressanti" trasmessi dal video possono alterare la digestione e l'assorbimento degli alimenti.

Fare regolare attività fisica

Tutti gli studi effettuati negli ultimi venti anni indicano che gli italiani stanno progressivamente ingrassando (come del resto quasi tutta la popolazione occidentale), anche se - sorprendentemente - il consumo medio di calorie pro capite è rimasto quasi invariato. Morale: mangiamo forse male, ma soprattutto facciamo una vita sempre più sedentaria. Un po’ di movimento in più - tutti i giorni e non solo nel weekend - è indispensabile per perdere peso.

Camminare tutti i giorni per circa 30-40 minuti, a passo regolare ma senza soste, fare regolarmente le scale, dedicare 10 minuti a piccoli esercizi fisici in casa, pedalare su una cyclette, portare a spasso il cane dopo cena sono tutte semplici opportunità per una attività fisica regolare, senza essere costretti a frequentare costose palestre o centri fitness. Circa un'ora al giorno di movimento (ottenuta sommando tutte le attività descritte) è sufficiente - insieme ad un’alimentazione corretta - per perdere i chili in eccesso e, soprattutto, per mantenere il risultato raggiunto.

Un consiglio prezioso: evitate di coricarvi dopo un pasto abbondante e ricordate che con un'ora di cammino si consumano approssimativamente le calorie di un etto di pasta asciutta condita con pomodoro e basilico.

lunedì 22 ottobre 2007

Aglio e salute, benefici nelle malattie cardiache

L'aglio ha numerose proprietà curative fra le quali c'è quella relativa agli effetti benefici per il cuore. Presso l'University of Alabama di Birmingham sono stati condotti alcuni studi le cui conclusioni sono state che l'integrazione dell'aglio nella dieta è uno dei modi più efficaci per tenere sotto controllo la pressione sanguigna e proteggersi da patologie cardiovascolari. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences - Ottobre 2007).

I benefici dell'aglio sono legati ad una sostanza, il solfuro d'idrogeno (H2S), liberata dai globuli rossi quando entrano in contatto con i polisolfuri contenuti nella pianta. Sebbene non si conoscono ancora i meccanismi molecolari che hanno a che fare con i processi di blocco del danno ossidativo a livello cellulare, si è constatato che il solfuro d'idrogeno rilassa i vasi e permette al sangue di fluire più facilmente.

I ricercatori, per esaminare i benefici dell'aglio sul sistema cardiovascolare, hanno immerso alcuni vasi sanguigni di topo in un frullato di aglio. Dall'analisi si è rilevata una riduzione dell'ispessimento delle pareti dei vasi sanguigni pari al 72 per cento, una situazione che comporta un'importante diminuzione della pressione sanguigna e di conseguenza una diminuzione dei rischi legati al sistema cardiovascolare.

David Kraus, coordinatore della ricerca e professore presso l'University of Alabama, spiega che i benefici dell'aglio sui vasi sanguigni sono causati dall'allicina, la sostanza che dona all'aglio e all'alito di chi lo mangia il ben noto odore sgradevole. L'esperto evidenzia però che non ci sono dubbi sul ruolo dell'aglio nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, inoltre, numerose ricerche hanno dimostrato che la pianta è utile anche nel rallentare la progressione dei tumori e nella cura di altre patologie.

domenica 14 ottobre 2007

QUANDO IL LATTE PUÒ FARE MALE


Fa bene, dicono alcuni, è un alimento completo e previene l'osteoporosi. Fa malissimo, dicono altri, spiana la strada a diversi tipi di tumori, dal seno alla prostata, è responsabile di molte allergie alimentari e toglie forza alle ossa... Ecco le ultime ricerche.


Il latte è il primo, vitale alimento dei cuccioli di ogni specie di mammifero. Finito lo svezzamento, però, solo i cuccioli d'uomo continuano a consumarlo, in quantità variabili a seconda dei Paesi, delle mode e persino dell'eredità genetica che si ritrovano. Su Focus 176 Amelia Beltramini e Paola Grimaldi raccontano lo straordinario rapporto tra l'uomo e il latte: materno, vaccino, "alternativo"... Un rapporto complicato da studi che sembrano confermare l'opinione di molti nutrizionisti e mettono in dubbio i benefici generalmente attribuiti al latte di origine animale, fino a considerarlo addirittura un pericolo per la salute. Qui cerchiamo di fare chiarezza in questo dibattito, che si è riacceso con la pubblicazione, negli ultimi mesi, dei risultati allarmanti di alcuni studi condotti su vasti campioni di popolazione negli Stati Uniti e in Europa. Decine di migliaia i soggetti sotto osservazione, selezionati tra "categorie" significative perché composte da individui motivati sui temi dell'alimentazione: per lo più medici, ma anche persone che si riconoscono in particolari filosofie alimentari, dai vegani ai vegetariani fino ai difensori della carne a ogni costo.

Fa male. Anzi, peggio!
Il fantasma che anima la discussione sul latte è il cancro, in particolare quello alla prostata e al seno, che le "evidenze statistiche" delle ultime ricerche hanno appunto messo in relazione col consumo di latticini. Negli Usa, col programma decennale Physicians Health Study sono stati tenuti sotto osservazione 20.855 medici (maschi), divisi in due gruppi: i "consumatori di latticini", con oltre 2 porzioni e mezzo di latte e derivati al giorno, e coloro che invece di questi prodotti fanno un uso molto ridotto (mezza porzione) o addirittura nullo. Tra gli individui del primo gruppo la probabilità di sviluppo di cancro alla prostata è stata superiore del 30%. Un secondo programma di ricerca, Health Professionals Follow-Up Study, avviato nel 1999, ha monitorato circa 50.000 soggetti. Tra questi, i grandi consumatori di latticini hanno sviluppato una percentuale di rischio di insorgenza di cancro alla prostata del 70% superiore rispetto all'altro gruppo. Ma c'è di più: dai dati raccolti i ricercatori hanno dedotto che la percentuale di rischio cresceva in modo rapidissimo tra quanti avevano un consumo medio giornaliero di calcio di 2.000 mg (2 grammi) o più. E così hanno messo in relazione diretta il cancro alla prostata con il calcio, uno degli elementi dei latticini a cui si attribuisce più importanza, presente nel latte in quantità variabile attorno ai 120 mg per 100 grammi di parte commestibile (il riferimento è al latte di vacca Uht intero). Un più recente programma di ricerca finlandese su un campione di 29.133 uomini specifica con maggiore chiarezza il rapporto tra tumore e calcio: «Nel gruppo con un'alimentazione ricca di calcio (più di 2 grammi al giorno) la percentuale di rischio è stata del 63% superiore rispetto a chi ne ha consumato meno di 1 grammo al giorno», affermano i nutrizionisti finlandesi sull'International Journal of Cancer, e ritengono di avere identificato il meccanismo che innalza il rischio. «L'eccesso di calcio alimentare inibisce l'attivazione della vitamina D, essenziale alla salute della prostata.» E nella popolazione femminile, le ricerche evidenziano risultati simili per i rischi relativi al tumore al seno.

Il rapporto con la massa ossea
Il calcio contenuto nel latte e nei suoi derivati contribuisce alla solidità della massa ossea? È un'assicurazione contro l'osteoporosi? I risultati del National Health and Nutrition Examination Survey (Stati Uniti) non sembrano lasciare spazio a dubbi: l'assunzione di calcio non dimostra effetti protettivi. Il motivo andrebbe cercato nelle proteine animali di cui è ricco il latte stesso (e le carni, è naturale). Le proteine "mobilizzano" il calcio dalle ossa, proprio come se lo grattassero via, provocandone poi l'escrezione per via urinaria. La ricerca, per la verità, evidenza che lo stesso effetto ce l'hanno anche il sale, la caffeina, il tabacco... ma ciò non impedisce alle "linee guida dietetiche" degli americani di suggerire una dose massima giornaliera di un bicchiere di latte.

La difesa
Una prima reazione forte a questi risultati viene da Gregory Miller, vice presidente del National Dairy Council, la potente lobby americana dei produttori di latte e derivati: «Altre ricerche indicano invece una stretta relazione tra il consumo di latticini e l'ottima salute delle ossa, buoni valori di pressione arteriosa e una sostanziale riduzione del rischio di cancro al colon», afferma. Potrebbe sembrare una difesa d'ufficio, ma non è così, perché le ricerche a cui fa riferimento sono altrettanto ampie e autorevoli, condivise da una parte della comunità dei nutrizionisti. «Il vero problema», continua Miller, «sta nell'identificare ciò che davvero scatena il cancro e in quale momento, perché ogni cellula che potrebbe sviluppare un tumore attraversa una lunga serie di "stati pre-tumorali" la cui natura è tutt'altro che nota. Un fattore esterno qualunque potrebbe essere potenzialmente scatenante in una fase e innocuo in un'altra.» E questo spiegherebbe perché ricerche sostanzialmente simili possano arrivare a risultati opposti: «Il consumo regolare di latticini riduce il rischio di tumore al seno dopo la menopausa», dichiarava Marjorie L. McCullough al congresso dell'American Cancer Society (Atlanta, dicembre 2005), forte dei risultati di una ricerca su 68.876 donne.

Fa bene o fa male?
Tutto ciò davvero non aiuta a fare chiarezza, e lo ha ben sottolineato il dottor Francesco Cipriani, dell'Agenzia Regionale di Sanità (Toscana) nel corso di un convegno sul rapporto tra alimentazione e salute: «L'insieme delle "evidenze" riassunte dalle commissioni internazionali sui rapporti tra latte e derivati e le patologie tumorali non è conclusivo. Né per un effetto protettivo, né per uno di rischio». Allora come dobbiamo comportarci nelle nostre abitudini alimentari? La conclusione di questo dibattito è ancora lontana, ma, nel dubbio, probabilmente moderare i consumi di latticini fin dai primi anni di vita sembra essere la scelta migliore.

mercoledì 19 settembre 2007



OCCHIO AI RUMORI CHE FANNO MALE


Oms: ” Più malattie cardiache per chi vive in città”

Il clacson delle macchine, la sirena dell’ambulanza, il cane che abbaia , ma anche le chiacchiere dei colleghi. Il rumore è, di fatto, una presenza costante nelle nostre giornate con cui bisogna imparare a convivere, ma che può avere effetti enormi non solo sulla qualità delle nostre giornate ma anche sulla salute.
Il 61% degli europei che vivono in aree metropolitane soffrono per l'invasione di decibel (l’intensità con cui viene misurato il suono) nelle loro case e il 32% si sente molto o estremamente infastidito. Gli effetti sulla salute si verificano però in maniera “silenziosa”. Come? Con problemi di vista, difficoltà di respirazione e sonno disturbato. Non solo. Secondo un rapporto dell'Organizzazione mondiale della sanità, migliaia di persone nel mondo si ammalano o muoiono di attacchi cardiaci provocati proprio dalla prolungata esposizione al rumore metropolitano.
L’Oms con il progetto “Noise Environmental Burden on Diseas”, iniziato nel 2003, rivela che, oltre alla relazione tra il rumore metropolitano e le malattie cardiache, il 2% dei cittadini europei soffre di seri disturbi del sonno a causa del caos e il 15% di grave irritabilità.
L'Unione europea ha appena emanato una direttiva che obbliga le città con più di 250mila abitanti a produrre mappe digitali del rumore, che indichino le zone urbane dove il traffico è maggiore.


Dall’aspirapolvere al traffico, tutti i decibel nocivi

Ciascuno di noi ha una personale sensibilità ai suoni, e definisce rumore ciò che percepisce come non musicale, fastidioso e sgradevole. Dal punto di vista più “scientifico”, sono due gli elementi che concorrono a rendere un rumore pericoloso per la salute: l’intensità (che viene misurata in decibel) e la durata.
Vediamo quali sono i danni che i rumori possono provocare alle persone:
fino a 40 dB l’organismo non ne risente;
da 40 a 60 dB si possono aver le prime reazioni di fastidio;
tra 60 e 80 dB, aumenta la sensazione di stress e malessere, con segni fisici come tachicardia e colite;
tra 80 e 120, possono comparire nausea, capogiri ed emicrania;
tra 120 e 180, ci sono danni all’udito e dolore.
Secondo le linee guida dell'Oms, il rumore durante la notte non dovrebbe superare i 50 decibel per i problemi cardiovascolari, mentre per non soffrire di disturbi del sonno dovrebbe essere sotto i 42 decibel e per non sentirsi irritati o tesi sotto i 35 decibel, il suono di un sussurro.
Per fare qualche esempio, partiamo dal suono più tenue, quello del battito di una farfalla, che è pari a 5 dB. Una conversazione a voce “normale” fa registrare 30 decibel e il rumore della pioggia 50. Ben più elevato è il rumore dell’aspirapolvere, 85 dB, forte quanto quello che si rileva in una strada di traffico medio che è pari a 90 dB. Ma anche una conversazione animata può disturbare orecchie e sistema nervoso di chi ascolta: si possono toccare i 60 dB, che è più o meno la stessa intensità della tv o della radio a volume alto.


Con il volume alto scattano gli ormoni dello stress

L’esposizione eccessiva e cronica al rumore può portare alla sordità. Ma, senza arrivare alle conseguenze più estreme, gli effetti del frastuono ha ripercussioni sull’intero organismo. Da un punto di vista strettamente fisico, come prima conseguenza, un ambiente troppo rumoroso stimola la contrazione dei muscoli, aumenta la dilatazione delle pupille e aumenta i livelli di ormoni dello stress, come cortisolo, adrenalina e noradrenalina.
Oltre i disturbi fisici, sono molto frequenti quelli di tipo psicologico, che si manifestano con aggressività, stress, ansia e diminuzione della capacità di concentrazione e memorizzazione.
Se ad essere disturbato è il sonno notturno, la mancanza di riposo può causare uno stato di stress che si ripercuote sulla salute, perché il cervello interpreta il rumore, come un segnale di pericolo e mette in moto, anche di notte, una serie di reazioni vegetative simili a quelle causate dallo stress, come battito cardiaco accelerato, respirazione più veloce e aumento della pressione.


Come difendersi al lavoro e in casa

Se difendersi totalmente dal rumore è impossibile, si può cercare almeno di limitare i danni. Ecco come.

Al lavoro
I macchinari e le attrezzature presenti nell’ambiente di lavoro non dovrebbero produrre un rumore superiore ai 85 decibel. Se soluzione ottimale starebbe nel avere macchinare poco rumorosi o altrimenti, dove possibile, schermarli. Quando questo non è possibile, deve essere ridotto il tempo di esposizione al rumore e devono essere indossare apposite protezioni. Quali? Tappi e cuffie fonoassorbenti.
Coloro che, per motivi di lavoro, sono esposti a un ambiente rumoroso dovrebbero sottoporsi con regolarità ad un esame audiometrico.

In casa
Se nell’ambiente di lavoro non possiamo agire personalmente sulla riduzione del rumore, dobbiamo cercar di farlo almeno tra le pareti domestiche, agendo sulle fonti che producono rumore.
Innanzitutto dobbiamo cercare di abbassare il volume di radio, televisione, hi-fi. Un secondo provvedimento consiste nel tenere la porta chiusa della stanza in cui funzionano lavastoviglie o lavatrice.
Un altro modo per diminuire il rumore consiste nel fare ricorso a pannelli fonoassorbenti. Si possono utilizzare pareti doppie, separate tra loro da un’intercapedine riempita di lana di vetro, oppure ricorrere alle doppie finestre o a doppi vetri.

lunedì 3 settembre 2007


Ciao cari amici di Puntonet.org,

eccomi qui finalmente pronta ad immergermi in questa bella avventura. L'argomento che ho scelto di trattare oggi è: I PRODOTTI BIO, potranno contenere gli OGM?
Nel 2009 entrerà in vigore il nuovo regolamento europeo per l'agricoltura biologica, che conferma il divieto di usare organismi geneticamente modificati, ma ne ammette la presenza accidentale fino allo 0,9% del peso.

Volete essere sicuri di non portare in tavola cibi transgenici? Puntate sul made in Italy.

Agricoltori, ambientalisti e consumatori sono (con poche eccezioni) tutti d'accordo: il nuovo regolamento europeo per la produzione e l'etichettatura dei cibi biologici va "corretto", perchè rinuncia al principio della tolleranza zero. I prodotti in commercio potranno contenere (anche se solo "accidentalmente") fino allo 0,9% di organismi geneticamente modificati, non avremo più la certezza, quindi, di mangiare alimenti OGM FREE?

Il presidente di FEDERBIO, l'associazione alla quale aderiscono 11 organismi di controllo del biologico e il 90% degli operatori del settore assicura che:
Il rischio di contaminazione è minimo.
I controlli che hanno effettuato regolarmente dal 2003 hanno escluso la presenza di Ogm negli alimenti che portiamo in tavola, mentre sono stati trovati nel 3-4% dei mangimi. Il rischio di contaminazione è infatti circoscritto a soia e mais, ingredienti dei cibi per animali.

Va comunque ribadito che la presenza di Ogm può essere solo accidentale e che il nuovo regolamento Ue ha confermato il divieto di utilizzarli in agricoltura biologica.

Un marchio di garanzia.
Ma come rassicurare i consumatori? Federbio ha proposto l'introduzione di un logo nazionale per il biologico made in Italy: garantirà che il prodotto acquistato è sottoposto a controlli e standard più rigorosi di quelli previsti dal nuovo regolamento Ue; in particolare che non può contenere, per contaminazione, più dello 0,1% di Ogm.

E' quanto previsto anche in un disegno di legge in discussione in Parlamento, che si spera venga approvato in autunno.

Ma il vero rischio della contaminazione, secondo il presidente di Federbio, si presenterà quando verrà consentita anche in Italia la coltivazione in campo di Ogm, che al momento è bloccata in attesa che le Regioni emettano norme sulla coesistenza di coltivazioni tradizionali e bio.

Guida al biotech
Volete approfondire il tema degli Ogm? Trovare risposte ai vostri dubbi? Leggete la corposa guida dell'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione:
"Agrobiotecnologie nel contesto italiano", 521 pagine, 70 Euro.


Salve a tutti gli amici di Puntonet.org, chi vi scrive è Toffee, in questo momento sto solo facendo una prova di inserimento dati su Puntobenessere che come sapete è la rubrica che curerò al più presto.
Ciao, ci "sentiamo" sul blog quanto prima.

lunedì 27 agosto 2007

puntobenessere

Gentili amici di puntonet da Settembre sarà disponibile e in esclusiva per puntonet una nuova pagina dedicata a tutti i nostri utenti.
La nostra cara Toffee si occuperà di un tema molto interessante e utile, ovvero la salute.
La pagina sarà arricchita con tanti servizi, curiosità, sondaggi e tutto quello che occorre per la nostra salute.
Sarà possibile interagire e quindi chiedere informazioni e consigli a Toffee grazie al servizio post che dà la possibilità a qualsiasi utente di intervenire ad ogni articolo.
Quindi ricordate di visitare la pagina puntobenessere e scoprirete di non poterne fare a meno.







PUNTOBENESSERE in esclusiva su puntonet da settembre