mercoledì 19 settembre 2007



OCCHIO AI RUMORI CHE FANNO MALE


Oms: ” Più malattie cardiache per chi vive in città”

Il clacson delle macchine, la sirena dell’ambulanza, il cane che abbaia , ma anche le chiacchiere dei colleghi. Il rumore è, di fatto, una presenza costante nelle nostre giornate con cui bisogna imparare a convivere, ma che può avere effetti enormi non solo sulla qualità delle nostre giornate ma anche sulla salute.
Il 61% degli europei che vivono in aree metropolitane soffrono per l'invasione di decibel (l’intensità con cui viene misurato il suono) nelle loro case e il 32% si sente molto o estremamente infastidito. Gli effetti sulla salute si verificano però in maniera “silenziosa”. Come? Con problemi di vista, difficoltà di respirazione e sonno disturbato. Non solo. Secondo un rapporto dell'Organizzazione mondiale della sanità, migliaia di persone nel mondo si ammalano o muoiono di attacchi cardiaci provocati proprio dalla prolungata esposizione al rumore metropolitano.
L’Oms con il progetto “Noise Environmental Burden on Diseas”, iniziato nel 2003, rivela che, oltre alla relazione tra il rumore metropolitano e le malattie cardiache, il 2% dei cittadini europei soffre di seri disturbi del sonno a causa del caos e il 15% di grave irritabilità.
L'Unione europea ha appena emanato una direttiva che obbliga le città con più di 250mila abitanti a produrre mappe digitali del rumore, che indichino le zone urbane dove il traffico è maggiore.


Dall’aspirapolvere al traffico, tutti i decibel nocivi

Ciascuno di noi ha una personale sensibilità ai suoni, e definisce rumore ciò che percepisce come non musicale, fastidioso e sgradevole. Dal punto di vista più “scientifico”, sono due gli elementi che concorrono a rendere un rumore pericoloso per la salute: l’intensità (che viene misurata in decibel) e la durata.
Vediamo quali sono i danni che i rumori possono provocare alle persone:
fino a 40 dB l’organismo non ne risente;
da 40 a 60 dB si possono aver le prime reazioni di fastidio;
tra 60 e 80 dB, aumenta la sensazione di stress e malessere, con segni fisici come tachicardia e colite;
tra 80 e 120, possono comparire nausea, capogiri ed emicrania;
tra 120 e 180, ci sono danni all’udito e dolore.
Secondo le linee guida dell'Oms, il rumore durante la notte non dovrebbe superare i 50 decibel per i problemi cardiovascolari, mentre per non soffrire di disturbi del sonno dovrebbe essere sotto i 42 decibel e per non sentirsi irritati o tesi sotto i 35 decibel, il suono di un sussurro.
Per fare qualche esempio, partiamo dal suono più tenue, quello del battito di una farfalla, che è pari a 5 dB. Una conversazione a voce “normale” fa registrare 30 decibel e il rumore della pioggia 50. Ben più elevato è il rumore dell’aspirapolvere, 85 dB, forte quanto quello che si rileva in una strada di traffico medio che è pari a 90 dB. Ma anche una conversazione animata può disturbare orecchie e sistema nervoso di chi ascolta: si possono toccare i 60 dB, che è più o meno la stessa intensità della tv o della radio a volume alto.


Con il volume alto scattano gli ormoni dello stress

L’esposizione eccessiva e cronica al rumore può portare alla sordità. Ma, senza arrivare alle conseguenze più estreme, gli effetti del frastuono ha ripercussioni sull’intero organismo. Da un punto di vista strettamente fisico, come prima conseguenza, un ambiente troppo rumoroso stimola la contrazione dei muscoli, aumenta la dilatazione delle pupille e aumenta i livelli di ormoni dello stress, come cortisolo, adrenalina e noradrenalina.
Oltre i disturbi fisici, sono molto frequenti quelli di tipo psicologico, che si manifestano con aggressività, stress, ansia e diminuzione della capacità di concentrazione e memorizzazione.
Se ad essere disturbato è il sonno notturno, la mancanza di riposo può causare uno stato di stress che si ripercuote sulla salute, perché il cervello interpreta il rumore, come un segnale di pericolo e mette in moto, anche di notte, una serie di reazioni vegetative simili a quelle causate dallo stress, come battito cardiaco accelerato, respirazione più veloce e aumento della pressione.


Come difendersi al lavoro e in casa

Se difendersi totalmente dal rumore è impossibile, si può cercare almeno di limitare i danni. Ecco come.

Al lavoro
I macchinari e le attrezzature presenti nell’ambiente di lavoro non dovrebbero produrre un rumore superiore ai 85 decibel. Se soluzione ottimale starebbe nel avere macchinare poco rumorosi o altrimenti, dove possibile, schermarli. Quando questo non è possibile, deve essere ridotto il tempo di esposizione al rumore e devono essere indossare apposite protezioni. Quali? Tappi e cuffie fonoassorbenti.
Coloro che, per motivi di lavoro, sono esposti a un ambiente rumoroso dovrebbero sottoporsi con regolarità ad un esame audiometrico.

In casa
Se nell’ambiente di lavoro non possiamo agire personalmente sulla riduzione del rumore, dobbiamo cercar di farlo almeno tra le pareti domestiche, agendo sulle fonti che producono rumore.
Innanzitutto dobbiamo cercare di abbassare il volume di radio, televisione, hi-fi. Un secondo provvedimento consiste nel tenere la porta chiusa della stanza in cui funzionano lavastoviglie o lavatrice.
Un altro modo per diminuire il rumore consiste nel fare ricorso a pannelli fonoassorbenti. Si possono utilizzare pareti doppie, separate tra loro da un’intercapedine riempita di lana di vetro, oppure ricorrere alle doppie finestre o a doppi vetri.

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