domenica 9 marzo 2008


ACNE: QUELLO CHE SI DEVE SAPERE
PER CURARLA E VIVERE MEGLIO

L’acne è uno dei disturbi cutanei più diffusi; colpisce soprattutto i giovani a cominciare dai 12-13 anni ma può presentarsi anche dai 30 anni in avanti. Questa dermatosi in molti casi tende a scomparire da sola dopo un certo numero di anni, però, se non curata, rischia di segnare la pelle con profonde cicatrici. Oltre questa temibile complicazione l’acne può provocare anche disturbi psicologici, soprattutto nei giovani, poiché colpisce in particolar modo la pelle del viso e quindi si può comprendere quanto sia importante intervenire con le cure precocemente. Vediamo ora quali sono le cause e come si manifesta questo disturbo.
Queste sono le cause
Ogni centimetro quadrato di pelle contiene circa 100 ghiandole sudoripare e 15 ghiandole sebacee; queste ultime sono poste alla base dei peli e producono una particolare sostanza chiamata sebo che, insieme al sudore, forma una specie di mantello acido-liquido su tutto il corpo. Tutto ciò permette una difesa passiva (di barriera) e attiva (di disinfezione) contro batteri, parassiti e funghi.
Le ghiandole sebacee producono in particolari condizioni più sebo del normale e cioè nella pubertà e nella menopausa. In questi momenti nel corpo umano accadono modificazioni ormonali importanti come: l’aumento degli androgeni nella pubertà (ormoni maschili che, anche se in quantità limitate, hanno anche le donne) e l’aumento del progesterone nella menopausa. Ebbene, l’acne è un disturbo che interessa le ghiandole sebacee ed è dimostrato che chi ne soffre ha una particolare sensibilità ghiandolare agli ormoni sopracitati. Non è chiaro perché vi sia in alcune persone questa "sensibilità" e più ricerche hanno chiamato in causa vari fattori. Vediamone alcuni:

Fattori genetici
Una pelle particolarmente "grassa" può essere ereditata; però non è assolutamente dimostrato che questa causi acne o che i figli di genitori con acne soffrano sicuramente di questo disturbo. Si può peraltro affermare che la pelle grassa predispone all’acne poiché l’eccesso di sebo, come vedremo, può formare il cosiddetto punto nero, o comedone, prima manifestazione del processo acneico.
Eccessiva produzione ormonale
In alcuni "acneici" si sono riscontrati nel sangue ormoni in eccesso, in molti altri, invece, i dosaggi ormonali sono nella norma. E’ vero tuttavia che in tutte le persone con acne si sono trovate concentrazioni ormonali aumentate a livello cutaneo.

Fattori dietetici
L’ingestione eccessiva di grassi, dolciumi, carboidrati, alcolici, latticini, con una azione diretta sulle ghiandole sebacee, sembrano tutti accentuare, più che causare, l’acne. Soprattutto per quanto riguarda gli zuccheri, sperimentazioni farmacologiche hanno rilevato che l’assunzione, a piccole dosi, di "ipoglicemizzanti orali" (farmaci utilizzati nel diabete) possono migliorare l’acne.

Lo stress
In periodi di tensione, come per esempio quando si è sotto esame, l’acne tende ad aumentare. Che lo stress sia una delle cause dell’acne è però ancora da dimostrare, anche se è vero che gli stress emotivi possono aumentare la produzione di ormoni. Peraltro l’acne stessa per il disagio sociale che procura, particolarmente negli adolescenti, è fonte di stress causando un circolo vizioso: acne-stress-aumento ormoni-aumento acne.

Fattori intestinali
La stitichezza molte volte è causa di acne. Più che influenzare gli ormoni la pigrizia intestinale causa una mancata eliminazione delle tossine che si accumulano a vari livelli nel corpo, in particolare nella pelle diminuendo così l’efficacia del "mantello cutaneo" prodotto dalle ghiandole sebacee e dalle ghiandole sudoripare. Molte volte infatti, in casi lievi di acne, la correzione del disturbo intestinale ha portato un sensibile miglioramento della dermatosi.

Fattori psicosomatici
Dal punto di vista psicologico le malattie della pelle hanno sempre creato molto interesse. Attualmente anche i dermatologi più tradizionalisti ammettono che la componente psicosomatica è importante davanti a riscontri evidenti quali il legame tra stati ansiosi e aumento dei disturbi cutanei. Impallidire di paura, arrossire d’imbarazzo, essere verdi di rabbia, avere i nervi a fior di pelle, farsi il callo non sono solo alcuni dei modi di dire che si usano per indicare la corrispondenza tra pelle ed emozioni. In questo senso citiamo due tipi di interpretazione psicosomatica dell’acne.

La prima interpretazione è della scuola psicanalitica
Secondo questa scuola l’acne (insieme a eczema, psoriasi, e altre dermatosi) rappresenta un conflitto profondo tra il desiderio d’amore e la paura di esserne privati che in gran parte deriverebbe dal rapporto madre-figlio nei primi anni di vita, durante i quali il "contatto" epidermico ha grande importanza. In età puberale tutto ciò si manifesta con la "maschera acneica" che "abbruttisce", che "tiene a distanza gli altri", che aiuta a evitare gli incontri amorosi, da un lato temuti e dall’altro desiderati.

La seconda interpretazione è quella della scuola psicosomatica Riza
L’acne viene qui considerata come un "fuoco" che si disegna sulla pelle in un particolare momento della vita, la pubertà, durante il quale prorompe, sia attraverso gli ormoni che attraverso fantasie ed immagini, il mondo della sessualità. Spesso è possibile osservare, nei giovani affetti da acne, una personalità caratterizzata da un notevole "candore", contrastata però da un atteggiamento eccessivamente adulto, maturo, spesso legato al bisogno di apparire sicuri di sé, indipendenti, già autosufficienti. Il giovane acneico sembra da un lato consapevole di aver subìto un notevole cambiamento di stato, dall’altro, inconsciamente, sembra invece negare tutti quegli aspetti che la trasformazione puberale comporta: in primo piano la comparsa della sessualità. Ecco allora come il volto, simbolo di identità, può trasformarsi in una vera e propria "maschera rossa" mimando così il prorompere dell’eros là dove può essere visto e riconosciuto.

L’acne in età adulta, invece, secondo questa scuola rappresenterebbe qualcosa che è rimasto irrisolto e che continua ad essere espresso a "fior di pelle", qualcosa inerente ancora a temi di "fuoco" (passioni, eros, fantasie) considerati desiderabili da un lato e dall’altro inappropriati se non addirittura colpevoli.

Ecco i sintomi
La zona in cui si presenta maggiormente l’acne è il volto e non sono rare le sue localizzazioni anche sulle spalle e sul torace.

La fase iniziale
E’ caratterizzata dai cosiddetti punti neri (o comedoni); questi sono dei veri e propri "tappi" di cellule o di altre sostanze che occludono lo sbocco di uscita di una ghiandola sebacea. Il risultato è un rilievo cutaneo dato dal rigonfiamento sottostante, dovuto alla secrezione sebacea che non ha più possibilità di scaricarsi all’esterno. Questo ingorgo, come già detto, avviene per l’iperproduzione di sebo da parte della ghiandola sotto gli influssi ormonali.

La seconda fase
E’ detta infiammatoria (o pustolosa), cioè si crea una infiammazione locale cospicua. Si sta qui descrivendo il classico "brufolo", tuttavia nell’acne vi è una moltiplicazione quantitativa del processo. In questa fase, dunque, la cute si riempie di foruncolini gialli, ossia pustole, determinati da colonie di batteri della pelle che infettano le parti occluse dei dotti escretori sebacei.

La terza fase
Quella che la terapia mira ad evitare, viene chiamata nodulocistica. Si possono formare appunto noduli, cioè espansioni molto dure delle pustole che lasceranno inevitabili cicatrici. In età adulta (soprattutto in chi è dedito al fumo e ad alcool, e a volte all’inizio della menopausa) può presentarsi l’acne cosiddetta "rosacea". La differenza con l’acne giovanile sta nella manifestazione iniziale, cioè il volto presenta chiazze rosse con dilatazione dei vasi sanguigni superficiali. Successivamente anch’essa può manifestarsi con la fase pustolosa e quella nodulocistica.

Tutte le terapie
Poiché molteplici sono i fattori considerati causanti l’acne, la terapia è inevitabilmente polivalente. Vediamo come la medicina "ufficiale" interviene per curare questa dermatosi.

Terapia locale
Nella fase iniziale viene sconsigliata la pratica dello schiacciare i punti neri, a meno che non ci si affidi alle mani esperte di un’estetista. Esistono invece prodotti a uso locale che riducono la produzione di sebo e che esfoliano la cute eliminando il cosiddetto "tappo". Sono tutti prodotti derivanti dalla vitamina A, peraltro presente nel fegato, nei cavoli, negli spinaci e, come beta carotene, nelle verdure. Sono disponibili anche creme che agiscono contrastando l’influsso ormonale sulle ghiandole sebacee, prodotti da usare nella fase infiammatoria, però, sotto controllo medico.
Terapia farmacologica sistemica

Due sono i farmaci più comunemente impiegati: gli antibiotici sia a uso locale che ingeriti, finalizzati a debellare la fase infiammatoria-pustolosa; la pillola anticoncezionale, che riduce considerevolmente la produzione ormonale. Per la fase nodulocistca si utilizzano diversi antibiotici, molto potenti che però hanno serie controindicazioni ed effetti collaterali. Occorre pertanto consultare prima il medico.

Terapia chirurgica
In esiti cicatriziali da acne viene impiegato il laser sia per ridurre le infiammazioni che per migliorare le cicatrici. Un altro metodo è la dermoabrasione, cioè attraverso una vera e propria operazione chirurgica si "raschia" lo strato superficiale della pelle per eliminare le cicatrici.

Le cure alternative
Omeopatia
In molti giovani acneici la maschera acneica è un mezzo di protezione da una realtà esterna considerata minacciosa. Esistono buone medicine omeopatiche che riducono appunto la paura del mondo ed il bisogno di autoproteggersi. Esistono inoltre ottime pomate in grado di alleviare i sintomi cutanei.

Fitoterapia
Nelle cure con le erbe la "Bardana", con il "Carciofo", aiuta il drenaggio delle tossine da parte del fegato, è un ottimo antibiotico usata localmente e regolarizza il tasso di zuccheri nel sangue. La "Viola tricolor" (o viola del pensiero) è poi la pianta più specifica per l’acne per i suoi poteri antinfiammatori e decongestionanti.

Agopuntura
Per la medicina cinese l’acne è un "fuoco che cova sotto la pelle" e che non riesce pienamente ad uscire. Due sono le sue principali manifestazioni: la prima è un’acne che presenta molti comedoni ma con scarse pustole, associata a prurito, pelle grassa e irritata, sete di bevande fredde e stitichezza. La seconda è un’acne pustolosa (detta da "calore tossico") associata ad un colore della lingua rosso vivo con patina gialla. In entrambi i casi, oltre al riequilibrio energetico caratteristico dell’agopuntura, si interviene anche localmente con aghi, pomate e decotti di erbe cinesi. Molto utile è l’impiego di una metodica in uso fin dall’antichità nella medicina tradizionale cinese: la coppettazione. Si usano delle coppette di vetro in cui con un fiammifero si ricava il vuoto e che si applicano, in questo caso, in punti della schiena per circa dieci minuti.

Aromaterapia: quali oli essenziali utilizzare
Limone, arancio dolce o amaro, ginepro, cipresso, legno di cedro, bergamotto, melissa, salvia sclarea, lavanda, geranio, rosa, timo bianco, cedro, camomilla, neroli(fiori d’arancio), incenso, mirra, benzoino, elicriso. Essenze dalle proprietà drenanti, decongestionanti, toniche, riequilibranti, cicatrizzanti, rigeneranti.

Fase iniziale: acne comedonica.
La si riscontra principalmente in una persona giovane; la pelle si presenta spessa, compatta ma untuosa. Il colorito è generalmente olivastro, ma non è difficile riscontrarla anche su una pelle chiara: tenderà comunque ad avere un aspetto giallastro a causa delle tossine stagnanti.
Necessita di essere: drenata, ossigenata, riequilibrata.
Si privilegeranno delle essenze scelte tra: limone, arancio dolce o amaro, bergamotto, cedro, ginepro, cipresso, salvia sclarea, melissa.

Seconda fase: infiammatoria (acne volgare o pustolosa)
Necessita di essere: drenata, disinfettata, disinfiammata, cicatrizzata.
Si privilegiano i seguenti oli essenziali: lavanda, arancio dolce, melissa, cedro, bergamotto, cipresso, rosmarino, timo bianco, salvia sclarea, camomilla.

Terza fase: acne nodulistica o cistica.
E' di competenza medica, niente vieta comunque le quotidiane regole di igiene quotidiana e l'applicazione di preparati a base di oli essenziali. In questo caso ottimo è l'olio essenziale di elicriso abbinato al sandalo: l'elicriso è un potente antibatterico e antinfiammatorio, attiva il sistema linfatico che in questo caso è preferibile avere in perfetta efficienza, il sandalo aiuta la rigenerazione dei tessuti favorendo il processo di cicatrizzazione.

Acne rosacea: in questo caso sono indicate essenze dalle proprietà vasoprotettrici e che favoriscono la circolazione, disinfiammatorie, regolatrici della ghiandola sebacea. Si possono abbinare a delle essenze dalle qualità ringiovanenti, in quanto questo tipo di acne la si riscontra più facilmente in pelli già mature. Cipresso, rosa, salvia sclarea, interverranno sulla circolazione; neroli, camomilla, lavanda, addolciscono e disinfiammano; geranio, incenso, mirra, benzoino hanno un potere ringiovanente; una buona sinergia ,quindi, prenderà in considerazione almeno uno di questi gruppi di oli.

Questi suggerimenti non escludono tuttavia l'intervento di una persona esperta che è invece di primaria importanza sia per identificare la tipologia dell'acne con conseguente scelta delle essenze che meglio si addicono alla persona, che per intervenire praticamente: estrazione dei comedoni, pulitura delle pustole , è preferibile vengano effettuate da mani esperte onde evitare non solo un peggioramento della situazione con esiti cicatriziali sgradevoli ma per accelerare il processo di guarigione che in alcuni casi stenta a manifestarsi.
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Quando andare dal medico
In tutti i casi in cui sono presenti numerosi brufoli occorre consultare uno specialista, soprattutto per valutare se la componente ormonale interviene decisamente nella genesi dell’acne.
Nelle fasi iniziali, nelle momentanee remissioni, nell’acne rosacea ed in quella circoscritta a parti del volto sono di grande aiuto le medicine alternative per la loro intrinseca caratteristica di non somministrare sostanze chimiche e di aiutare il riequilibrio del corpo in generale.
Da non dimenticare assolutamente lo specialista dietologo: sarà lui a correggere le incompatibilità alimentari e ad aiutare l’apparato intestinale ad eliminare le tossine.

Dieci regole da osservare
Mai schiacciare brufoli e punti neri. Per i punti neri occorre l’intervento di un’estetista. Con i brufoli si corre invece il rischio di espandere l’infezione ad altre parti della pelle

Lavarsi il viso con acqua calda. Il calore, anche attraverso saune e suffumigi, aiuta a liberare la pelle di parte del sebo in eccesso

Attenzione al sole. Il sole migliora l’acne, però può seccare la pelle ed in questo caso le ghiandole sebacee per reazione producono più sebo

Non utilizzare saponi sgrassanti. Il sebo in questo caso viene prodotto per reazione in maggior quantità. Utilizzare invece detergenti a pH acido

Assumere vitamine del gruppo A, C ed E che nutrono e rinforzano la pelle
Fare maschere di argilla, soprattutto nei momenti di remissione. In questo caso si usa l’argilla verde ventilata

Evitare il cosiddetto Fast Food. Hamburger, patatine, le bevande zuccherate, i pasti irregolari sono tutti nemici giurati della pelle

Privilegiare nella dieta i cereali integrali, l’olio di oliva, lo yogurt, verdure e frutta fresche, le proteine che derivano da pesce e carni magre

Bere molta acqua non gassata. E’ sempre il modo migliore per idratare la pelle

Attenzione ai capelli lunghi. Se non sono perfettamente puliti possono facilitare le infezioni batteriche. Tante volte la frangetta sembra favorire l’acne sulla fronte

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