domenica 30 marzo 2008


Attacchi di panico e disturbo di panico
Gli attacchi come disturbo d'ansia

Il Disturbo di Panico, cioè DP (una volta conosciuto come DAP, ovvero disturbo da attacchi di panico), è un serio problema di ansia che colpisce una persona su 75 circa. Di solito appare durante l'adolescenza o la prima età adulta e, anche se le cause precise non sono chiare, sembra esserci un nesso con le più importanti fasi di transizione della vita che portano inevitabilmente una certa quantità di stress e ansia: gli esami scolastici e universitari, il matrimonio, il primo figlio, cambiare lavoro o posizione lavorativa, e così via. Ci sono anche prove di una predisposizione genetica. Se un familiare ha sofferto di attacchi di panico, si ha una maggiore probabilità di soffrire dello stesso disturbo, soprattutto in un momento della vita particolarmente stressante.
Anche se solo uno psicologo o uno psichiatra può diagnosticare un disturbo di attacchi di panico, ci sono alcuni segnali che possono essere identificati facilmente.
In uno studio recente si è scoperto che negli Stati Uniti in alcuni casi le persone hanno visto dieci o più medici prima che il disturbo fosse loro correttamente diagnosticato, e che solo una persona su quattro che ha il disturbo riceve il trattamento di cui necessita. Ecco perché è molto importante sapere quali sono i sintomi ed essere sicuri di ricevere l'aiuto giusto.
Molte persone (circa una su tre) sperimentano attacchi di panico occasionali e se se ne sono avuti uno o due, probabilmente non vi è alcun bisogno di preoccuparsene. Il sintomo chiave è la paura persistente di avere altri attacchi nel futuro. Se si soffre di attacchi ripetuti (quattro o più) e soprattutto se se ne è avuto uno e si vive nella paura continua di averne un altro, questo è il segnale che si dovrebbe considerare l'aiuto di uno psicoterapeuta che sappia trattare disturbi di ansia.
Senza che venga curato, il disturbo da attacchi di panico può portare a conseguenze di varia natura, come verrà descritto più avanti.
Attacchi di panico e agorafobia: disturbi associati
Il rischio più facilmente connesso il disturbo da attacchi di panico sono le fobie. Ecco perché una volta che si è avuto un attacco di panico, si possono cominciare ad evitare situazioni come quelle in cui è capitato l'attacco.
Molte persone con il disturbo da attacchi di panico mostra un evitamento della situazione (o "evitamento situazionale") associato con i loro attacchi di panico (la persona vuole a tutti i costi tentare di evitare una situazione che associa al terrore dell'attacco di panico). Per esempio si può avere un attacco mentre si guida e cominciare a evitare di guidare finché si sviluppa una fobia vera e propria. Nei peggiori scenari, le persone con il questo disturbo sviluppano l'agorafobia (la paura degli spazi aperti) perché pensano che stando in casa possono evitare tutte le situazioni che potrebbero provocare il problema, o dove non potrebbero avere aiuto. Per queste persone, la paura di un attacco è così debilitante che preferiscono passare tutta la vita chiuse in casa.
Effetti collaterali degli attacchi di panico con o senza agorafobia
Anche se non vengono mai sviluppate tali fobie estreme, la qualità della vita può essere seriamente danneggiata dal disturbo in questione se non curato. Uno studio recente ha mostrato che le persone che ne soffrono:
• In alcuni casi possono essere più inclini all'alcol e ad altri abusi di droghe
• Passano più tempo nelle sale d'emergenza degli ospedali
• Passano meno tempo con i loro hobby, sport e altre attività appaganti
• Tendono ad essere finanziariamente, emotivamente e logisticamente dipendenti da altri
• Riportano sensazioni emotivamente e fisicamente meno sane rispetto ai non sofferenti
• Hanno paura di guidare o di camminare da sole anche per brevi distanze da casa (agorafobia)
Il disturbo, può avere anche effetti economici. Per esempio, persone sofferenti hanno riportato di aver perso il loro lavoro e di dover contare sull'assistenza pubblica o sui familiari per mantenersi.
Gli attacchi di panico, intesi come disturbo d'ansia, può portare anche fobie, come per esempio l'agorafobia, oppure può essere portato da fobie specifiche.
Attacchi di panico, ansia e agorafobia
L'attacco di panico, essando una manifestazione d'ansia, ha lo stesso tipo di beneficio dal rilassamento che hanno tutti i disturbi d'ansia. Anche l'agorafobia può essere risolta completamente, anche se appare più resistente rispetto alle fobie specifiche. Quando l'agorafobia è portata dagli attacchi di panico, d'altro canto, a mano a mano che le crisi di attacchi di panico si diradano, l'agorafobia diventa sempre meno resistente.

Guarire dagli attacchi di panico


Fin troppo spesso gli attacchi di panico sono curati solo con farmaci. Questo equivale a dire che questi attacchi di panico sono lasciati non curati. Sempre più persone si sono persuase che il loro male non può essere guarito e che gli attacchi di panico continueranno a tormentarli per sempre.
Le statistiche dicono che solo in una bassissima percentuale di casi ciò può essere vero, e dipende spesso da fattori collaterali, quali la depressione in cui entrano le persone con gli attacchi di panico più gravi con la frequenza più alta e soprattutto la mancanza di speranza. Alcune persone, tuttavia, hanno già avuto esperienza con terapie psicologiche senza che queste abbiano portato alcun beneficio immediato. Si tratta per lo più di terapie a lunga durata, che hanno come obbiettivo il benessere psicologico della persona intesa nel suo insieme. Molti tipi di terapie non sono focalizzate sul sintomo, per cui spesso le persone che soffrono di un problema così disturbante come quello di panico si trovano non preparate a "girare intorno al problema". Esistono invece terapie più brevi, focalizzate proprio sugli obiettivi concordati tra paziente e terapeuta. Queste possono essere di vario tipo. Fra queste vale la pena di prendere in considerazione la terapia specifica per gli attacchi di panico, che è un tipo specifico di psicoterapia breve.

Sintomi degli attacchi di panico
Diagnosi del disturbo di panico


Anche se solo uno psicologo o uno psichiatra può diagnosticare un disturbo di panico (o "disturbo da attacchi di panico", DAP), ci sono alcuni sintomi degli attacchi di panico che possono essere identificati facilmente.
In uno studio recente si è scoperto che negli Stati Uniti in alcuni casi le persone hanno visto dieci o più medici prima che il disturbo fosse loro correttamente diagnosticato, e che solo una persona su quattro che ha il disturbo riceve il trattamento di cui necessita. Ecco perché è molto importante sapere quali sono i sintomi ed essere sicuri di ricevere l'aiuto giusto.
Molte persone sperimentano attacchi di panico occasionali e se si sono avuti uno o due di questi attacchi, probabilmente non vi è alcun bisogno di preoccuparsene. Il sintomo chiave del disturbo di attacco di panico è la paura persistente di avere attacchi di panico nel futuro. Se si soffre di attacchi di panico ripetuti (quattro o più) e soprattutto se si è avuto un attacco di panico e si vive nella paura continua di averne un altro, questo è il segnale che si dovrebbe considerare l'aiuto di uno psicologo professionista che sappia trattare disturbi di attacchi di panico e di ansia.
I sintomi degli attacchi di panico, ovvero: come riconoscere un attacco
Un attacco di panico esplode all'improvviso con una paura travolgente che viene senza avvisaglie e senza alcuna ragione apparente. È molto più intensa della sensazione di spavento dovuto a qualcosa di specifico che la maggior parte delle persone può avere sperimentato. I sintomi dell'attacco di panico includono:
• aumento della frequenza cardiaca
• difficoltà di respirazione, sensazione di non riuscire ad inalare aria a sufficienza
• terrore quasi paralizzante
• vertigini, stordimento o nausea
• tremori più o meno forti e sudorazione
• soffocamento, dolori al torace
• vampate di calore o senso di freddo improvviso
• torpore o formicolio alle dita
• paura di impazzire o di stare per morire

Sintomi degli attacchi di panico: cosa significano
Questi sintomi somigliano alla classica risposta "attacca o fuggi" che gli esseri umani sperimentano quando sono in una situazione di pericolo. Durante un attacco di panico, invece, questi sintomi sembrano spuntare fuori dal nulla. Possono capitare in situazioni apparentemente inoffensive, addirittura mentre si dorme.
La causa sostanzialmente può essere imputata a due fattori: mentale e fisico. Si rimanda alla pagina sulla causa degli attacchi di panico per ulteriori approfondimenti.
Ulteriori note sui sintomi degli attacchi di panico
Oltre ai sintomi degli attacchi di panico sopra esposti, un attacco di panico è contrassegnato dalle seguenti condizioni:
• Capita improvvisamente, senza preavviso e senza modo di fermarlo
• Il livello di paura non è affatto proporzionale alla situazione corrente. In realtà, spesso non è affatto correlato.
• Dura da pochi minuti a mezz'ora circa; il corpo non riesce a sostenere la risposta "attacca o fuggi" più a lungo di così. Attacchi di panico ripetuti possono tuttavia ricorrere di continuo per ore.
Un attacco di panico non è pericoloso, ma può essere terrificante, soprattutto perché si sente di perdere completamente il controllo. Il disturbo è così grave non solo per via degli attacchi di panico in sé, ma anche perché spesso porta ad altre complicazioni quali fobie, depressione, abuso di sostanze, complicazioni mediche e perfino suicidio. Gli effetti possono variare dal deterioramento delle relazioni sociali all'incapacità completa di affrontare il mondo esterno.

Evitamento situazionale

Di fatto le fobie che sviluppano le persone con disturbo da attacchi di panico non vengono dalla paura di oggetti o eventi reali, ma piuttosto dalla paura di avere un altro attacco. In alcuni casi, le persone eviteranno certi oggetti o situazioni (evitamento situazionale) per via della loro paura che queste possano far scaturire un altro attacco e subire ancora i sintomi degli attacchi di panico.

I trattamenti per gli attacchi di panico

La maggior parte degli specialisti concordano che un trattamento che usa una combinazione di tecniche cognitive e comportamentali possa essere una buona terapia per curare gli attacchi di panico, o più propriamente, il disturbo da attacchi di panico.
Viene utilizzata anche l'ipnosi, intesa come tecnica o come terapia. Quando si parla di ipnosi come tecnica, questa può essere inserita all'interno di una cornice cognitivo-comportamentale, mentre quando si parla di ipnosi come terapia, alcune tecniche cognitivo comportamentali possono essere inserite nel contesto ipnotico.
Anche se sembra una distinzione troppo sottile, il risultato complessivo è di fondamentale importanza. Molti specialisti ricorrono a tecniche cognitive comportamentali perché la loro formazione prevede l'esecuzione di tali tecniche sui pazienti.
Nei casi più gravi anche la prescrizione di farmaci può essere appropriata.

Tecniche cognitive per curare gli attacchi di panico


La prima parte della cura è soprattutto informativa; molte persone vengono già aiutate moltissimo per il semplice fatto di comprendere esattamente che cosa è un disturbo da attacchi di panico, e che molti altri soffrono dello stesso problema. In molti casi, dunque, curare gli attacchi di panico significa semplicemente conoscere più approfonditamente il fenomeno. Molte persone che soffrono del disturbo da attacchi di panico temono che gli attacchi significhino che stanno "impazzendo" o che il panico possa indurre un attacco di cuore. La "ristrutturazione cognitiva" (il cambiamento del modo di pensare) aiuta le persone a rimpiazzare questi pensieri con modi più realistici e positivi di vedere gli attacchi.
Con il susseguirsi delle sessioni del trattamento le tecniche cognitive possono aiutare il paziente a identificare i possibili fattori scatenanti degli attacchi. In un caso specifico il fattore scatenante può essere un pensiero, una situazione o qualcosa di impercettibile come un leggero cambio nel battito cardiaco. Una volta che il paziente capisce che l'attacco di panico è separato e indipendente dal fattore scatenante, questo fattore comincia a perdere un po' del suo potere nell'indurre un attacco.

Tecniche comportamentali per curare gli attacchi di panico


La componente comportamentale della terapia può consistere in ciò che un gruppo di clinici ha definito "esposizione interocettiva" (o anche esposizione enterocettiva). Questa è simile alla desensibilizzazione sistematica usata per curare le fobie, ma ciò su cui si concentra è l'esposizione delle sensazioni fisiche che qualcuno sperimenta durante un attacco di panico.
Le persone con il disturbo da attacchi di panico sono più spaventate dall'attacco vero e proprio che da oggetti o eventi; per esempio la loro paura di volare non consiste nel pensare che l'aereo possa cadere, ma nel pensare di poter avere un attacco di panico in un posto, l'aereo appunto, in cui non possono ricevere aiuto. Altri non bevono caffè o non vanno in un ambiente surriscaldato perché temono che questi possano scatenare i sintomi di un attacco di panico.
L'esposizione interocettiva può aiutare queste persone a sperimentare i sintomi di un attacco (frequenza cardiaca elevata, vampate di calore, sudorazione, e così via) in condizioni controllate e insegnare loro che questi sintomi non devono necessariamente svilupparsi in un attacco completo. Le tecniche comportamentali vengono usate anche per trattare gli evitamenti situazionali associati con gli attacchi di panico. Un trattamento per le fobie efficace è l'esposizione dal vivo, che nei termini più semplici significa frantumare una situazione spaventosa in passi piccoli e maneggevoli facendone uno per volta finché viene padroneggiando il livello più difficile. Va detto tuttavia che questa tecnica in passato si è rivelata inutilmente traumatica, e nel caso si debbano curare gli attacchi di panico nello stesso soggetto, le tecniche più consigliate rimangono altre (come la desensibilizzazione sistematica immaginativa usata in ipnosi, per esempio).
Le tecniche di rilassamento possono aiutare ulteriormente qualcuno a superare un attacco di panico. Queste tecniche includono una rieducazione alla respirazione e la visualizzazione positiva. Alcuni esperti hanno scoperto che le persone con disturbo da attacchi di panico tendono ad avere una frequenza di respirazione leggermente più alta del normale. Imparare a rallentare la frequenza respiratoria può aiutare qualcuno ad vincere gli attacchi di panico e può anche prevenire futuri attacchi.
Rimedi per gli attacchi di panico (I): i farmaci
In alcuni casi possono servire anche i farmaci. Possono essere prescritti farmaci ansiolitici così come antidepressivi e qualche volta farmaci per le cardiopatie (come i beta-bloccanti) che vengono usati per controllare il battito cardiaco irregolare.
Rimedi per gli attacchi di panico (II): i gruppi di discussione
Infine un gruppo di supporto con altri che soffrono di disturbo da attacchi di panico può essere molto utile per alcune persone. È stato riscontrato che anche in caso di comunità virtuali, il senso di accoglienza e la condivisione di problematiche comuni può avere alcuni effetti benefici. Naturalmento questo non può prendere il posto di una terapia, ma può essere un'utile aggiunta.
Se si soffre di disturbo da attacchi di panico, queste terapie possono aiutare. Ma non si possono fare da soli; tutti questi trattamenti devono essere strutturati e prescritti da uno psicologo o uno psichiatra regolarmente iscritti all'albo nazionale.
Durata della terapia necessaria per vincere gli attacchi di panico definitivamente
Il successo del trattamento dipende soprattutto dalla buona volontà di seguire il piano del trattamento prescritto. Questo è spesso sfaccettato e non funziona dalla sera alla mattina, ma se ci si attiene, si comincia ad avere un miglioramento notevole entro 10 – 20 sessioni settimanali (una sessione a settimana per 10 - 20 settimane). Se si continua a seguire il programma, entro un anno si noterà un miglioramento formidabile.
Se si soffre di disturbo da attacchi di panico, si dovrebbe essere in grado di trovare aiuto nella propria zona. Bisogna trovare uno psicologo o uno psichiatra iscritti all'albo specializzati in disturbi di panico o di ansia. Possono addirittura esserci cliniche specializzate in questi disturbi. Quando si parla con un terapeuta, occorre specificare che si pensa di avere un disturbo da attacchi di panico e chiedere riguardo la sua esperienza nel trattamento di tale disturbo.
Bisogna tenere in mente, comunque, che il disturbo da attacchi di panico, come ogni altro disturbo emozionale, non è qualcosa che ci si può diagnosticare o curare da soli. Uno psicologo clinico o uno psichiatra esperti sono le persone più qualificate per fare la diagnosi, così come sono i più qualificati per trattare questo disturbo. Queste pagine sono state pensate per rispondere alle domande più basilari riguardo il disturbo; un professionista della salute mentale sarà in grado di dare informazioni più complete per curare gli attacchi di panico.

Attacchi di ansia


L'ansia è uno dei più diffusi disturbi del pianeta. A volte si può soffrire di attacchi di ansia, come qualcuno li chiama, ovvero una specie di attacchi di panico ma che non presentano le stesse caratteristiche di durata o intensità.
Gli attacchi d'ansia sono un fenomeno ancora poco compreso, soprattutto perché non sono classificati sul manuale diagnostico di riferimento per i disturbi psicologici, l'ubiquitario DSM, anche nella sua più recente revisione (DSM IV-TR).
Un attacco di ansia avviene dunque più o meno come un attacco di panico vero e proprio, solo che può durare dai pochi secondi (anche una frazione di secondo, in realtà) alle diverse ore. Si presenta con segnali fisici piuttosto simili a quelli degli attacchi di panico che in particolare mimano i disturbi cardio-circolatori (tachicardia, pressione arteriosa, caldo-freddo, sudorazione, ecc.), quelli respiratori (dispnea, affanno), quelli muscolari-tensivi, quelli addominali (indigestione, nausea, crampi intestinali), e quelli vestibolari (vertigini, "testa vuota", ecc.).
Il trattamento per questo tipo di attacchi è un po' più sottile che per gli attacchi di panico veri e propri. E per diversi motivi. Per certi aspetti la terapia ne è avvantagiata, mentre per altri ne è ostacolata.