lunedì 8 dicembre 2008


PRENDIAMO TROPPI ANTIBIOTICI E LI USIAMO MALE

Un milione e mezzo di italiani ne prendono uno ogni giorno. Aumentano le reazioni allergiche. E i batteri diventano resistenti alle terapie

Hai un po’ di febbre? Prendi l’antibiotico. Mal di denti? Prendi l’antibiotico. Si potrebbe andare avanti all’infinito con gli esempi, vista l’abitudine deleteria e diffusa di mettere mano a questa categoria di farmaci al minimo malanno, senza consultare prima il medico. Ora, quella che pensavamo una sensazione, prende forma in un dato preciso: gli italiani usano sempre di più e male gli antibiotici, ogni giorno un milione e mezzo di cittadini assume questi medicinali. In alcuni casi, l’uso è cresciuto del 400%. Il pericolo? Ritrovarci fra qualche anno senza gli strumenti per combattere le infezioni, proprio a causa della capacità dei batteri di modificarsi imparando a resistere all'attacco dei farmaci.

I dati dimostrano che gli antibiotici sono al terzo posto come spesa nella classifica dei farmaci dispensati a carico del Servizio sanitario nazionale e al quinto se si considerano gli acquisti fatti direttamente dai cittadini.

Questi farmaci, ha spiegato il direttore generale dell'Aifa Guido Rasi, vengono utilizzati soprattutto per problemi all'apparato respiratorio, ma troppo spesso impropriamente durante le influenze stagionali. Infatti, come dimostra un sondaggio presentato dal presidente dell'Istituto superiore di sanità, Enrico Garaci, quasi un italiano su tre ha preso un antibiotico per curare l'influenza ed un quarto per guarire i raffreddori. Quattro italiani su dieci hanno anche dichiarato di non avere terminato il ciclo degli antibiotici, usando quindi questi prodotti in modo sbagliato.

“Ribadiamo l'importanza di rivolgersi ai medici”, ha detto il sottosegretario con delega alla Salute Ferruccio Fazio, che non ha escluso interventi anche di altro tipo, non solo sui cittadini, per ridurre l'uso di questi prodotti in Italia che si posiziona in Europa fra i paesi con maggior consumo.

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