domenica 4 maggio 2008


L'OSTEOPOROSI

CALCIO DA MANGIARE
COME MANGIARE E CONTRASTARE L'OSTEOPOROSI



Per contrastare la fragilità ossea è indispensabile agire a livello dell'alimentazione. Nelle fasi della vita, dalla nascita alla terza età, occorre un certo equilibrio dei nutrienti, ogni età avrà poi le sue specifiche esigenze.

Dal punto di vista delle ossa: vitamina D e calcio devono essere sempre presenti, in misura diversa a seconda che sia una fase di crescita o di mantenimento. Il periodo della menopausa per le donne rappresenta l'inizio di una fase di deficit di calcio, per cui proprio in questo momento serve far ricorso a un maggior apporto di alimenti che ne siano ricchi: latte, formaggio e yogurt.

Nelle donne in età post-menopausale si consiglia un apporto di calcio da 1200 a 1500 mg in assenza di terapia con estrogeni. Nel caso di terapia con estrogeni, il fabbisogno è uguale a quello degli anziani maschi (1000 mg).

Secondo le stime le donne italiane non assumono a sufficienza alimenti ricchi di calcio. La media giornaliera di calcio presente nella dieta femminile risulta di 630 mg al giorno, meno della metà delle quantità suggerite dai nutrizionisti.


LA PREVENZIONE DELL'OSTEOPOROSI INIZIA DAI GIOVANI


Basta trattare l'osteoporosi soltanto come un problema da anziani. La fragilità ossea ha le sue più gravi conseguenze in età avanzata, si manifesta nel modo più evidente con le fratture di vertebre e di femore, ma in realtà ha una storia che comincia molto prima e sulla quale c'è possibilità di intervento precoce: innanzitutto con la prevenzione.

L'educazione sanitaria parla spesso di prevenzione dentale, e più raramente di prevenzione ossea, sebbene si calcoli che soltanto in Europa si verifichi una fratture da osteoporosi ogni 30 secondi. Notevole il costo sanitario e umano: si pensi che il tasso di mortalità nel caso di frattura del femore passa dal 5% nei primi giorni al 25% entro l'anno.

Arrivare alla frattura, evento drammatico e nella maggioranza dei casi fortemente invalidante, significa non aver agito preventivamente con stile di vita, dieta, trattamenti farmacologici e diagnosi precoce. L'esame che rileva la fragilità ossea è la mineralometria ossea computerizzata (MOC), da eseguire per intervenire prima possibile.

NELLA CURA DELL'OSTEOPOROSI
E' LA QUALITÀ CHE FA LA DIFFERENZA



L'osteoporosi è una malattia che colpisce la struttura portante del nostro corpo. Ne soffrono 5 milioni di donne in Italia, anche se oggi ci sono buoni strumenti di analisi per la prevenzione e metodi di cura efficaci. Il problema è che si può esserne colpiti senza neppure saperlo, tanto che viene chiamata "l'epidemia silenziosa". Siccome i primi sintomi possono essere lievi o invisibili, la diagnosi potrebbe essere tardiva.

L'esame tipico per individuare l'osteoporosi evidenzia la densità minerale ossea (DMO). Questo dato si rivela però insufficiente per la scelta di una terapia anti-osteoporosi, pur restando un utile strumento diagnostico. Infatti, tra i parametri di valutazione del rischio frattura è determinante l'elemento qualitativo.

Migliore è la qualità dell'osso, minore è il rischio di fratture. La terapia farmacologica deve, quindi, preservare le proprietà strutturali e materiali, e regolare l'osso di neoformazione.

Osso sano

La qualità dell'osso dipende da tre elementi specifici:

1. le proprietà strutturali che sono costituite dalla forma, dalla dimensione e dalla microarchitettura, ovvero dall'intelaiatura interna dell'osso
2. le proprietà materiali che comprendono la composizione di minerali e collagene per la forza e l'elasticità
3. il turnover osseo ossia il continuo "ringiovanimento" dell'osso.

Osso osteoporotico

Gli stessi elementi in un osso non più sano:

1. l'intelaiatura interna dell'osso in presenza di osteoporosi si assottiglia e diventa fragilissima
2. la mineralizzazione si riduce, il collagene si deteriora e di conseguenza l'osso si indebolisce e si rompe più facilmente
3. il processo di ricostruzione è sbilanciato, l'osso neoformato non è più in grado di compensare l'osso distrutto

L'alfabeto della prevenzione

Un programma completo per prevenire l'osteoporosi comprende:
Abitudini di vita sane, niente fumo e alcol
Bagni di sole per la produzione di vitamina D
Calcio: una dieta bilanciata con alimenti naturalmente ricchi di calcio
Densità minerale ossea, l'esame per tenere sotto controllo la salute delle ossa
Esercizio fisico per il controllo del peso e il rinforzo dell'apparato muscolo-scheletrico

Terapie farmacologiche


Proteggere la microarchitettura delle ossa è l'obiettivo delle terapie. Ad oggi sono disponibili 4 diverse terapie farmacologiche:
1. Bisfosfonati. Classe di farmaci che comprende il risedronato, l'alendronato e l'etidronato, che rappresenta la prima scelta per il trattamento di pazienti con osteoporosi manifesta. Riducono il rischio di fratture a livello della colonna vertebrale e del femore.
2. Ormoni/Terapie estrogeniche sostitutive. Farmaci indicati per gli effetti positivi sui sintomi della menopausa funzionano anche nella prevenzione dell'osteoporosi. Non è stata pienamente dimostrata la capacità di ridurre il rischio di fratture.
3. Calcitonina. E' un ormone naturale coinvolto nel processo di regolazione del calcio e nel metabolismo osseo. Riduce il rischio di fratture alla colonna.
4. Modulatori selettivi dei recettori estrogenici (SERMs). Questi medicinali riproducono gli effetti positivi degli estrogeni nella protezione contro l'osteoporosi e contro le malattie cardiovascolari, evitando gli effetti delle terapie ormonali sostitutive. In particolare sono utili nel ridurre le fratture vertebrali.

Menopausa: una seconda giovinezza


Considerando l'allungamento medio della vita, una donna che raggiunge la menopausa ha un'aspettativa di trascorrere dai 30 ai 40 anni in tale situazione. Oggi le donne possono affrontare questa fase della vita con serenità, vigore e continuità. I disagi e i sintomi psichici e organici che si manifestano durante il climaterio e la menopausa possono infatti essere superati facilmente grazie a una sana condotta di vita e ai rimedi naturali o farmacologici disponibili. Benesseredonna prova a dare un piccolo contributo in questa direzione, per aiutare la donna a maturare una più profonda conoscenza e consapevolezza di sé e a vivere la menopausa come una seconda giovinezza.

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