giovedì 9 ottobre 2008


Fare sport all’aria aperta, non solo vantaggi

Respirare lo smog ormai esteso anche ai piccoli centri accelera i processi di invecchiamento del nostro organismo


Abbiamo imparato che dovrebbe essere il contesto ideale per fare attività fisica, a prescindere da quale livello di preparazione abbiamo. E invece l’aria aperta nasconde qualche insidia non da poco per il nostro organismo. Perché lo smog delle metropoli e sempre più presente ormai anche nei piccoli centri, rischia di diventare un’arma che mette a repentaglio la nostra salute.

I radicali liberi

L’effetto primario consisterebbe nell’accelerazione dei processi di invecchiamento. “L'esposizione agli inquinanti atmosferici è associata a malattie non solo a carico dell'apparato respiratorio, ma anche di altri organi, a causa della formazione di radicali liberi", spiega Claudio Marconi, direttore dell'Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare (Ibfm) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Milano. "Questi vengono normalmente prodotti durante l'attività fisica, ma quando la loro quantità è eccessiva, determinano uno stress ossidativo, che è causa di danni, talvolta irreversibili, a carico delle membrane cellulari, delle proteine e del Dna". È lo stesso meccanismo che avviene in molte condizioni di malattia, ma anche fisiologiche, quali l'invecchiamento, e che viene accentuato dalla respirazione di sostanze inquinanti presenti nell'ambiente di lavoro (pesticidi, cromo, etc.) e nell'aria delle nostre città.

Il pericolo delle polveri sottili


“In particolare, le cosiddette polveri sottili - sottolinea Marconi - sono oggi associate a situazioni di stress ossidativo rischioso per la salute, soprattutto in individui affetti da patologie, come lo scompenso cardiaco, l'insufficienza respiratoria e il diabete". Lo confermano anche recenti studi, condotti su una cinquantina di autisti di autobus di Praga, che hanno messo in evidenza come i livelli, nelle urine, di marcatori di danno a carico del Dna cellulare siano strettamente legati alla concentrazione di polveri sottili e come questi siano indipendenti dalle variazioni di concentrazione nell'aria di idrocarburi aromatici. Inoltre, elevate concentrazioni nell'atmosfera di polveri sottili sembrano essere correlate ad alterazioni del controllo del microcircolo, specie in pazienti diabetici.

Al momento, sono pochi i centri, in Italia, che si occupano di una valutazione globale dello stress ossidativo a causa di difficoltà metodologiche, specie nella preparazione dei campioni di sangue prima dell'analisi. Per questo motivo l'Ibfm-Cnr sta allestendo un laboratorio dedicato alla determinazione dei principali marcatori di stress ossidativo in diverse condizioni: ipossia (alta quota, scompenso cardiaco, arteriopatie periferiche, insufficienza respiratoria), iperossia (immersioni con autorespiratore, medicina iperbarica) e disfunzioni metaboliche (diabete, l'obesità).

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