domenica 16 novembre 2008


I LAVORI INTELLETTUALI CONTRASTANO L’ALZHEIMER

I tessuti cerebrali si dimostrano più resistenti ai danni della malattia, come la perdita di memoria

Studiare, prendere una laurea e scegliere un lavoro ad elevato valore aggiunto intellettuale potrebber costituire una buona assicurazione contro il danno che l'Alzheimer arreca alla memoria. È quanto risulta da una ricerca dell'Università Vita e Salute San Raffaele di Milano. La ricerca ha evidenziato che il danno ai tessuti cerebrali produce una perdita di memoria molto più rapida sui soggetti che non sono intellettualmente stimolati.

Sarebbe il lavoro intellettuale, o la selezione genetica che spinge gli individui a scegliere questo tipo di professioni, ad aiutare il cervello a compensare il danno causato dalla malattia. Lo studio è il primo che analizza l'effettivo danno ai tessuti e le variabli connesse all'impegno intellettuale: l'équipe del San Raffaele ha usato la tac per individuare gli addensamenti neuronali e i depositi di proteine tipici dell'Alzheimer in 242 anziani seguiti nell'arco di 14 mesi: 72 di loro mostravano lievi disturbi cognitivi e 144 non lamentavano problemi di memoria. Nel perido in esame, a 21 persone del gruppo dei 72 è stato diagnosticato l'Alzheimer.

“Il cervello è in grado di compensare il danno e di consentire ai malati di mantenere la funzionalità “Ci sono due possibili spiegazioni: il cervello può essersi rafforzato attraverso lo studio e l'impegno professionale, oppure fattori genetici che hanno consentito a queste persone di accedere agli studi superiori e a professioni di tipo intellettuale potrebbero essere in grado di determinare l'ammontare delle riserve cerebrali”.

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